No, non parliamo di mascherine e guanti (anche se i guanti in auto a volte fanno comodo), ma di quel che vi portate (o portavate) nel bagagliaio in caso di necessità meccanica, o “ricaricatoria”. È ovvio che le nostre Tesla non richiedono le attenzioni di un motore a scoppio, ma qualcosina bisogna pur avere. Lo spunto ce lo ha dato un owner francese a dicembre, fotografato a Sestriere.
C’è un solo punto di ricarica BeCharge nella località sciistica, quindi se è occupata o non funzionante bisogna accordarsi con l’hotel per poter collegare il proprio charger a bassa corrente ad una presa a 220V, che spesso non è facile da raggiungere.
La prima cosa da mettere nel bagagliaio è quindi una prolunga da dieci – quindici metri e 3 kW di portata (16 A) con spina di tipo civile o ancora meglio industriale. Va sempre srotolata completamente (come giustamente ha fatto l’amico francese) per evitare la formazione di campi elettrici che alla lunga generano perdite per riscaldamento.
Una alternativa al caricatore lento di serie è questo prodotto elvetico che, oltre a recensioni positive, ha un’innesto rapido per tutti tipi di adattatori esistenti. Per una Tesla si tratta comunque di un utilizzo di emergenza.
I più pessimisti mettono in auto anche un cavo Type 2 lungo 10 metri, per collegarsi alle colonnine già occupate o dove qualche furbacchione con l’auto a benzina ha occupato il parcheggio riservato alle elettriche. Costa un po’ caro (oltre 400 euro su Amazon) ma può risolvere una situazione difficile.
La noia di una foratura colpisce le elettriche come le fossili, ma le Tesla non hanno ruota di scorta; di conseguenza, o ve ne comprate una da tener pronta (ma occuperebbe quasi tutto il bagagliaio e poi andrebbe aggiunto il cric e una chiave per le viti) oppure si va coi kit di riparazione. Servono giusto per piccoli fori da non più di 5 mm, non per una gomma squarciata da una buca, e – bisogna dirlo – non sono infallibili né facilissimi da usare.
In viaggio con le Tesla è rara la sosta presso le classiche aree di servizio, quindi quelle piccole operazioni da fare in viaggio come pulire il parabrezza, gli specchi, i sensori e le telecamere si devono fare in occasione di una ricarica presso il Supercharger, a patto di aver portato con sé i prodotti necessari.
Resta inteso che a bordo devono sempre esserci le attrezzature di emergenza come il triangolo e il giubbino rifrangente, ma sono utili anche una torcia e il kit di pronto soccorso.
Infine, questo avviso “bonario” è utile da tenere in auto e da mettere sul parabrezza dei “furbetti del parcheggio”