Un’auto che brucia per qualche ragione oramai non fa più tanta notizia, nemmeno sui giornali o sui siti locali. Ma, chissà perché, quando si parla di auto elettriche, e in particolare di Tesla, pare che il fatto assuma dei contorni di rilevanza nazionale , quasi pruriginosi, al pari di ciò che succede dentro al Grande Fratello. Per tornare alla cronaca, ieri, 15 settembre, una Model 3 ha avuto un incendio a bordo in un parcheggio fuori da un ristorante vicino Brugherio.
Le fiamme sono partire dalla zona anteriore dove, escludendo per mancanza di dettagli le ipotesi di incendio doloso o colposo da parte di terzi, c’è solo la batteria al piombo dei servizi che può innescare una scintilla, e in questo una Tesla è del tutto simile ad un auto tradizionale. Il pacco batterie di trazione, che è sotto al pianale del veicolo, è integro. I pompieri hanno spento l’incendio rapidamente e il veicolo e stato portato al service di Tesla in serata. Per fortuna nessuno si è fatto nulla e Tesla Owner Italia, il nostro Club che riunisce i proprietari di Tesla in Italia, ha dato subito assistenza allo sfortunato proprietario per sveltire tutte le pratiche necessarie.
Vale la pena di segnalare che, facendo una ricerca su Google con “auto e incendio” nella sola settimana scorsa ci sono una ventina di ricorrenze fra incidenti vari e fenomeni di autocombustione. Non è una difesa d’ufficio delle elettriche, ma facendo la statistica bilanciata con il numero delle auto circolanti, sappiate che gli endotermici si incendiano con frequenza cinque volte maggiore rispetto agli elettrici e la causa più frequente è proprio la batteria di avviamento, che alimenta poi veri e propri roghi difficili da spegnere innescando la benzina, l’olio e il gasolio.