Si sente molto parlare di comunità energetiche e c’è molto interesse sull’argomento. Molti non possono installare il fotovoltaico sulla propria abitazione, ma potrebbero condividere quello installato su un’abitazione vicina, un complesso industriale. La normativa c’è, ma mancano ancora i decreti attuativi. Qual è dunque lo stato dell’arte e in quanto tempo verranno definite le procedure? Lo abbiamo chiesto a Giacomo Prennushi, Responsabile Marketing di ènostra.
G.P: “C’è un’enorme attesa sull’argomento. Noi siamo partiti nel 2020 con una fase pilota che recepisce parzialmente la Direttiva Europea definita come Red II che anticipava il meccanismo di incentivazione per l’utilizzo locale di energia rinnovabile. Dietro il tema della comunità energetica c’è proprio l’obiettivo primario di sviluppare la produzione decentralizzata da energia rinnovabile con il vantaggio di produrre energia pulita nel luogo esatto in cui questa energia serve.
Il principio di fondo della comunità energetica è proprio quello di premiare l’autoconsumo simultaneo. In pratica ci si muove all’interno di un’area geografica ristretta che il nuovo decreto definisce come cabina primaria.”
>> Mappa interattiva delle cabine primarie
“All’interno di questo areale geografico viene premiata tutta l’energia che viene consumata dai membri della comunità energetica. Contestualmente si misura con una sovrapposizione di curve la curva di produzione e la curva di prelievo e sulla base di questa sovrapposizione viene erogato un incentivo. Questo incentivo deve servire per ripagarsi l’investimento nella realizzazione degli impianti. In prevalenza il modello si basa sulla diffusione del fotovoltaico, ma la norma prevede anche l’utilizzo di altre fonti di energia rinnovabile.
La cosa interessante è che alla comunità energetica può aderire qualunque tipo di soggetto: persona fisica, persona giuridica, pubblica amministrazione, a patto di istituire un soggetto giuridico intestatario della comunità energetica. Il soggetto giuridico non è invece necessario nel caso dell’autoconsumo collettivo che è una versione più semplificata, una sorta di condominio dell’energia.
Per quel che riguarda il decreto attuativo, mi aspetto che il decreto uscirà dopo la finanziaria. Avrà un impatto sostanziale sulle finanze e c’è un nodo legato a Fondi del PNRR legato agli incentivi che le CER comunali possono ottenere. Quindi penso che a seguito dell’approvazione della Finanziaria potremo vedere anche i decreti attuativi per le Comunità Energetiche.”
In questa fase di transizione in attesa dei decreti attuativi cosa consiglierebbe di fare piccoli comuni molto proattivi che prendono decisioni anche molto velocemente?
G.P: “Uno degli elementi più difficili di questo passaggio è quello dello studio di fattibilità che ti permette di stimare in partenza l’equilibrio tra produzione e soggetti membri in modo tale da rendere sostenibile la comunità. In partenza bisogna capire dove mettere gli impianti, verificare la disponibilità di superfici ben esposte e fruibili. Una volta capita la potenza installabile si cerca di capire quale può essere il bacino di utenza nel mix famiglie, esercizi commerciali e piccole imprese. Quindi il consiglio è quello di farsi aiutare e iniziare a identificare i tetti e trovare gli spazi dove fare gli impianti.”
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Chi è ènostra
ènostra nasce nel 2014 con un modello su scala nazionale di scambio virtuale di energia rinnovabile tra produzione e consumo. ènostra e anche una cooperativa senza fini di lucro che accomuna le persone intorno a un modello fortemente partecipativo.
I nostri soci possono godere della promozione a loro dedicata per i contratti luce di casa e impresa.
La diretta streaming
Di comunità energetiche ne abbiamo parlato con Giacomo Prennushi, Responsabile Marketing di ènostra nella puntata in diretta streaming di lunedì 20 novembre 2023