Si incendiano, inquinano, al freddo non funzionano, per ricaricarle ci vogliono ore e le batterie non si smaltiscono. Sono queste le notizie che più spesso si leggono su media nazionali e sui social network a proposito delle auto elettriche. Ma sono tutte false!
Le fake news hanno un potere virale straordinario. Si diffondono 6 volte più velocemente rispetto una notizia vera. A dirlo si è scomodato persino il MIT (Massachusetts Institute of Technology) con con una ricerca del 2018 che ha analizzato tutti i contenuti condivisi su Twitter tra il 2006 e il 2017.
Per contrastare la diffusione di fake news, i principali social network hanno introdotto da alcuni anni azioni di fact-checking, rimozione dei contenuti falsi e sanzioni agli utenti che contribuiscono alla disinformazione. L’Italia ha il triste primato in Europa del numero più alto di fake news diffuse sui social media. Nei primi sei mesi del 2023 Meta ha rimosso più di 45mila contenuti da Facebook nel nostro paese, secondo il report della Commissione Europea sull’attuazione del Codice di condotta sulla disinformazione.
La disinformazione colpisce tutti gli ambiti, dall’alimentare, alla politica, alla transizione energetica e le auto elettriche sono un bersaglio frequente. Per questo stanno iniziando a diffondersi iniziative volte a contrastare la disinformazione. È il caso di Facta Manent, il ciclo di dirette video dedicate all’analisi delle fake news nei principali settori industriali.
Giovedì 1° febbraio, alle ore 16:00, Facta Manent punta l’obiettivo sulla disinformazione nel panorama dell’automotive, focalizzandosi in particolare sulle controversie legate ai veicoli elettrici.
Il format Facta Manent è ideato da L’Eco della Stampa, leader italiano nel campo del media monitoring, e Facta.news, tra le principali redazioni di fact-checking
Top five 2023 fake news sulle auto elettriche segnalate dalla stampa
L’Eco della Stampa ha condotto una ricerca su questo tema per verificare quante volte le testate italiane più autorevoli sulla stampa e sul web abbiano denunciato l’esistenza di fake news in riferimento ai veicoli elettrici nel 2023.
In totale sono stati individuati 679 articoli. Questa la top 5 delle principali fake news segnalate:
- Spesa proibitiva (151 articoli, 22.2%): La convinzione che il prezzo di listino dei veicoli elettrici sia proibitivo è opinabile. Il prezzo elevato viene compensato dal fatto che il “Total Cost of Ownership” è nel tempo più vantaggioso grazie a incentivi e costi inferiori.
- Ricarica, costi e difficoltà (138 articoli, 20.3%): L’idea che i costi di ricarica siano eccessivi è errata perché i costi energetici, pur essendo cresciuti, rimangono inferiori ai carburanti tradizionali. La sensazione che non ci sarà mai una rete capillare di colonnine è sbagliata: non è importante il numero assoluto di installazioni ma il rapporto con il parco auto circolante.
- Smaltimento Batteria (113 articoli, 16.6%): La difficoltà di smaltimento delle batterie è un mito. Mentre è vero che si tratta di processi ancora costosi, tuttavia le batterie possono essere recuperate e riutilizzate, contribuendo a soluzioni sostenibili. Con delle vecchie batterie di auto elettriche si possono, per esempio, creare unità di stoccaggio energetico per impianti fotovoltaici.
- Rischio Incendio (84 articoli, 12.4%): Le auto elettriche non sono più incendiabili delle auto tradizionali. In realtà i veicoli ad alimentazione elettrica presentano il medesimo rischio di incendio delle auto a motore termico, e la presenza di una batteria al litio non alimenta la possibilità di fenomeni incendiari. I numeri ci dicono che la quantità di incendi in rapporto al parco auto circolante è maggiore nei veicoli a combustione rispetto a quelli elettrici.
- Inquinanti (63 articoli, 9.3%): La tesi considera che una parte dell’elettricità impiegata per “fare il pieno” viene prodotta ancora oggi con combustibili fossili e che la produzione stessa delle batterie al litio è inquinante. Questo, tuttavia, viene compensato dal fatto che nel loro intero ciclo di vita le auto elettriche emettono in media il 69% in meno di CO2 rispetto ad una vettura a benzina e diesel.