Un’ondata di reazioni
Molti tra voi hanno già assistito alla nostra ultima puntata di lunedì, scatenando un’ondata di reazioni che spaziano dall’ammirazione alla condivisione di pensieri, frutto di una comprensione che solo chi ci conosce da vicino può avere. Questa reazione calorosa ci lusinga, specialmente perché, conoscendoci, avete notato il nostro sforzo nel mantenere un tono contenuto. E se c’è qualcosa che veramente ci unisce, in questo piccolo ma resiliente gruppo di fondatori di Tesla Owners Italia, è proprio la nostra natura informale e coriacea, un tratto distintivo che ci ha tenuti saldi attraverso gli anni e le avversità e credetemi, ne abbiamo vissute assieme parecchie.
Inizio del viaggio di Tesla Owners Italia
Nel 2017, abbiamo dato vita alla nostra associazione in modo poco convenzionale: immergendoci nelle strade, a bordo di una Tesla, abbiamo infranto un record mondiale che, a oggi, rimane insuperato. Questo gesto non era solo simbolico ma testimoniava il nostro approccio tangibile e diretto, perché crediamo fermamente che per narrare la realtà bisogna anzitutto viverla in prima persona.
Siamo sempre stati “online” e “live”, anche di persona
Durante i mesi bui della pandemia, la nostra associazione ha tessuto una serie di incontri virtuali, consolidando un appuntamento settimanale che persiste tuttora. E quando la crisi in Ucraina ha chiamato, non abbiamo esitato rispondere, equipaggiando le nostre Tesla non solo in senso figurato ma preparandoci a un viaggio carico di speranza e solidarietà verso la terra ucraina.
Artisti del negazionismo
Questo articolo porta il titolo “Il circo dei negazionisti e dei loro mentori” per un motivo ben preciso. Ogni volta che l’aria si carica delle teorie del negazionismo climatico, delle scie chimiche e di altre assurdità, non posso fare a meno di immaginare questi personaggi come artisti di un circo, desiderosi di stupire il pubblico con numeri di prestigio e respiri trattenuti. Affermazioni quali il diesel che purifica l’aria o il clima immutabile suonano più come atti di un teatro dell’assurdo piuttosto che argomentazioni serie.
Allergia alle assurdità
E noi, di fronte a tali assurdità, non restiamo in silenzio. Poiché, in questo settore, non siamo semplici appassionati ma professionisti appassionati, sempre aggiornati e profondamente immersi nel mondo dell’auto elettrica, grazie anche a una rete di collegamenti che spesso intersecano le nostre carriere professionali. Alcuni di noi sono pionieri in questo campo da decenni.
La sfida della Scienza
La scelta di orientarsi verso ricercatori che negano il cambiamento climatico come punti di riferimento rappresenta oggi un cammino intriso di preoccupazioni. Questa inclinazione, deliberata o meno, inizia a permeare sottilmente i tuoi lavori, che siano articoli, video, o qualsivoglia forma di comunicazione. In un’era dove parlare di automobili si intreccia inevitabilmente con discorsi sull’energia e il clima, l’impronta delle tue convinzioni personali rischia di lasciare una traccia indelebile.
Integrità Scientifica in Discussione
È motivo di particolare allarme osservare che durante la diretta ci è stata segnalata come fonte e punti di riferimento (tanto che io stesso non mi sono trattenuto) un ricercatore che fa parte degli autori di uno studio recentemente ritrattato da una prestigiosa rivista scientifica, a seguito della perdita di fiducia nei loro confronti, ed è preoccupante notare come questi siano affiliati a rinomate istituzioni italiane come l’Università degli Studi di Milano e di Padova, oltre che all’Accademia Nazionale delle Scienze: tra questi, il personaggio citato proprio dal nostro ospite durante la diretta di Lunedì.
Ritrattazione
La ritrattazione da parte degli editori nasce da un crescendo di dubbi: questioni sollevate sulla selezione dei dati, sull’analisi e sulle conseguenti conclusioni dell’articolo. Benché sia stato richiesto agli autori un addendum che indirizzasse queste preoccupazioni, la revisione successiva ha portato alla conclusione che l’addendum stesso non fosse adeguato per la pubblicazione e che le conclusioni dell’articolo originale non trovassero sostegno nelle prove o nei dati forniti.
Verdetto inequivocabile
In questo contesto, la dichiarazione dell’editore si fa portavoce di un verdetto inequivocabile: “Gli Editori-in-Capo hanno ritrattato questo articolo a fronte delle preoccupazioni sollevate. La revisione post pubblicazione e l’analisi dell’addendum hanno rivelato che le conclusioni dell’articolo non erano sostenibili con le prove presentate dagli autori. Di conseguenza, e basandosi su questi esiti, non vi è più fiducia nei risultati e nelle conclusioni presentate.” Questo epilogo sottolinea una frattura tra gli autori e l’editoria scientifica, con i primi che si dissociano dalla decisione di ritrattazione, delineando un panorama di sfiducia e di dialogo interrotto tra la comunità scientifica e alcuni dei suoi membri.
Il peggior incubo di un ricercatore
Eh già. Lo scienziato che ci è stato portato come esempio durante la diretta, ha vissuto uno dei peggiori incubi per un ricercatore: la rimozione di una pubblicazione su rivista scientifica in quanto giudicata “insostenibile” come pure le richieste successive integrazioni.
Il metodo scientifico come baluardo
È bene che ci ricordiamo che il metodo scientifico guida e regola la nostra incessante ricerca della verità. Questo processo sistematico, radicato nella curiosità e nella rigorosa indagine, inizia con la formulazione di una domanda. Da qui, lo scienziato ipotizza una risposta basata su osservazioni preliminari e conoscenze esistenti, predisponendo un esperimento per testare questa ipotesi. Attraverso l’analisi dei dati raccolti, si valuta la validità dell’ipotesi, che può essere confermata, smentita, o richiedere ulteriori indagini. Questo ciclo di ipotesi, sperimentazione e revisione è il motore che spinge la scienza verso nuove frontiere di comprensione e tiene lontanissimo i ciarlatani assieme a ciò che vi spiego di seguito: la Comunità Scientifica.
La rete della conoscenza
La Comunità Scientifica é un tessuto dinamico di menti curiose e impegnate, unite dall’obiettivo comune di espandere il dominio del sapere. Questa comunità non è un monolite, ma una rete vivace di dialogo, dibattito e collaborazione, dove il confronto aperto e la critica costruttiva sono i pilastri che sostengono l’avanzamento della conoscenza.
La pubblicazione alla base delle affermazioni
Quando un team di scienziati ritiene di aver fatto una scoperta, il passo successivo è la pubblicazione. Questo processo di condivisione inizia con la sottomissione di un articolo a una rivista scientifica, dove viene sottoposto a un rigoroso esame noto come peer review. Esperti nel campo, indipendenti dagli autori dello studio, valutano il lavoro per la sua validità, significatività e originalità. Solo dopo che il lavoro ha superato questo esame critico, può essere pubblicato, diventando parte del corpus scientifico mondiale.
La sfida delle evidenze
Tuttavia, la scienza, per quanto metodica, non è immune da controversie o da percorsi che si discostano dalle evidenze consolidate. Anche scienziati di rilievo, talvolta, possono abbracciare teorie che sfidano il consenso scientifico. Questo spirito di indagine è, in sé, non solo accettabile ma vitale, poiché è dal questionare l’ortodossia che nascono spesso le rivoluzioni scientifiche. Il problema sorge quando si abbandona il rigore del metodo scientifico, quando si rifiuta la revisione da parte dei pari o quando i risultati non possono essere replicati da ricerche indipendenti.
Verità, replicabilità e trasparenza
La replicabilità e la trasparenza sono pilastri del metodo scientifico; solo attraverso la verifica indipendente delle scoperte si può costruire una base solida di conoscenza. Quando un ricercatore sceglie di non sottoporre il proprio lavoro a tale scrutinio o quando i risultati si rivelano irripetibili, si mina non solo la credibilità di quella ricerca specifica, ma si erode la fiducia nella scienza stessa.
Il cuore del progresso collettivo
In conclusione, il metodo scientifico e la comunità che lo pratica rappresentano il cuore pulsante del nostro progresso collettivo. È attraverso il rigoroso esame, il confronto aperto e l’accettazione del dubbio come punto di partenza per ulteriori indagini che la scienza continua a illuminare il cammino dell’umanità verso la conoscenza. In questo viaggio, è fondamentale ricordare che il vero potere della scienza risiede nella sua capacità di mettersi in discussione, di evolversi e di adattarsi, sempre nel rispetto dei principi che ne hanno garantito la crescita e l’integrità attraverso i secoli.
Un appello all’integrità
Integrità che dovrebbe far parte del pedigree di chi fa informazione tutti i giorni. Vi lascio con il monito di un gigante:
“I social media hanno dato diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli.” – Umberto Eco