Milano terza città più inquinata al mondo. È il titolo che è rimbalzato su tutte le testate nell’ultima settimana. I dati sono quelli di un’agenzia privata svizzera, che produce purificatori d’aria. Non sono mancate le polemiche, anche da parte del sindaco Sala, sulla correttezza dei dati. Ma poco importa quale sia la reale posizione in classifica di Milano, la situazione della metropoli e dell’intera Pianura Padana è tra le più preoccupanti d’Europa.
Polveri sottili e altri inquinanti sono responsabili di morti premature e patologie gravi, con costi sanitari importanti. E nonostante i tentativi di sviare le responsabilità dal traffico veicolare, i dati dimostrano invece come questo sia percentualmente più pericoloso nelle grandi città.
Infatti, sebbene il traffico veicolare sia solo la terza fonte di inquinamento dopo i riscaldamenti e gli allevamenti intensivi, è nelle grandi città che questo fenomeno si fa preoccupante. Se a livello nazionale il traffico veicolare incide per il 23% sugli inquinanti, in grandi città come Milano può arrivare oltre il 70%. Ed è qui dove c’è una maggiore densità di popolazione e un rischio maggiore per la salute.
Ma non solo, i trasporti su strada sono anche responsabili del 20,5% delle emissioni totali di gas serra nell’Unione Europea secondo i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, ente centrale per le politiche ambientali della commissione europea che lavora utilizzando sistemi di calcolo sviluppati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Per approfondire i temi dell’inquinamento e dei rischi sulla salute degli individui, Tesla Owners Italia ha invitato il prof. Alessandro Miani, presidente della Societa Italiana di Medicina Ambientale, alla propria diretta streaming del lunedì sui temi ambientali.
“In un nostro studio sulla produzione di pm10 – spiega il prof. Alessandro Miani – l’incidenza in costi sanitari diretti varia dagli 800 milioni di euro a 1.2 miliardi all’anno solo per il trasporto merci su gomma.”
Polveri sottili e loro provenienza
Le polveri sottili sono sostanze di origine chimica o fisica per lo più cancerogene. Vengono disperse in atmosfera da diverse sorgenti. Su base nazionale le principali emissioni provengono da:
- Riscaldamenti degli edifici per la combustione di gas metano nelle città, ma anche stufe e caminetti nelle zone pedemontana e montane
- Allevamenti intensivi per la cristallizzazione in atmosfera di ammoniaca che deriva dalle deiezioni animali e per lo spargimento dei liquami specialmente nei mesi invernali
- Traffico veicolare che produce non solo polveri sottili ma anche di altri composti tossici e nocivi come gli ossidi di azoto
- Attività industriali
- Attività agricole
Oltre a questo, ci sono altre polveri come quelle di origine desertica che raggiungono diverse regioni italiane in alcuni periodi dell’anno che si sommano a tutte le altre polveri già presenti in atmosfera. E in tutta la Pianura Padana la quantità di polveri, ma anche di altre sostanze tossiche e nocive derivanti dal traffico veicolare, è nettamente superiore rispetto alla media nazionale.
I danni sulla salute
I danni dall’inquinamento sono notevoli. Ci spiega il prof Miani: “Le persone hanno compromissioni a livello bronchiale, polmonare e cardiocircolatorio con una accelerazione anche improvvisa del rischio di mortalità quando si superano frequentemente i picchi massimi di polveri consentiti per legge. Esistono anche altri rischi non immediati che possono manifestarsi dopo decenni se si è sottoposti a una continua esposizione ai fattori inquinanti. Le patologie interessano principalmente l’apparato cardiocircolatorio con forte incidenza di infarti e ictus perché queste sostanze, in particolare gli ossidi di azoto, generano infiammazione all’interno dei vasi sanguigni. E a seguire le patologie legate al sistema respiratorio, in particolare ai polmoni con una forte incidenza di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e poi altre forme più o meno gravi di bronchiti, asma e un aumento notevolissimo delle allergie. Tutto questo peggiora notevolmente la qualità della vita con aumento di assunzione di farmaci.”
“I dati allarmanti riguardano anche i più piccoli.” – continua il prof. Siani – “Il tumore è diventata la prima causa di morte per malattie in età pediatrica negli ultimi 15 anni in Italia. Questo è dovuto soprattutto all’aria che respirano i bambini ma anche i genitori nei tre mesi antecedenti il concepimento. Per gli stessi motivi 1 bambino su 77 in Italia nasce con un ritardo del neurosviluppo o con un disturbo dello spettro autistico.”
“Tutto questo ha costi economici importanti. L’Italia paga circa il 10% del proprio PIL per costi sanitari diretti per danni da inquinamento atmosferico dovuti ai decessi prematuri e patologie correlate al decesso. Questo rappresenta uno spreco notevole di denaro pubblico che causa ritardi nella ricerca e nella cura di patologie importanti. Pensiamo ad esempio ai disturbi dello spettro autistico dove l’impatto sociale ed economico ricade direttamente sulle sue famiglie.”
Di questo e di altro ne abbiamo parlato nella nostra diretta streaming del lunedì.