Di Daniele Invernizzi
In questi giorni circola quella che diversi pensano sia una news, in realtà le affermazioni di Louis Camilleri – AD del Cavallino – risalgono alla fine del 2019:
“Restano ancora dei problemi significativi dal punto di vista dell’autonomia, della velocità e della ricarica – ha affermato Camilleri – nonostante ciò, eventualmente svilupperemo un’auto elettrica, ma non nel breve termine, non prima del 2025, perché la tecnologia delle batterie richiede al momento ancora ulteriore sviluppo in termini di velocità di ricarica”.
Louis Carey Camilleri, AD Ferrari, Presidente Philip Morris International
Camilleri è un dirigente vecchia guardia, classe 1955 dunque tre anni più giovane di Marchionne con il quale ha condiviso diverse visioni e percorsi molto vicini, ambizioni sicuramente simili ed un approccio al mondo automotive anni ‘80, oltre ad essere presidente di un’altra azienda che guadagna sui vizi di alcuni miei colleghi, mortali umani amanti delle auto: la Philip Morris.

E molti potrebbero dire: beh è possibile che grandi dirigenti siano comunque illuminati indipendentemente dalle aziende che dirigono. Vero. Ma non è una questione di capacità! La questione è molto più complessa: Elon Musk è un imprenditore e finanziatore, è dirigente ed ingegnere, un tecnico ed un visionario. Non è “solo” un dirigente (non me ne voglia nessuno) ma capite che Camilleri risponde a molti investitori e soci, azionisti…politici e che non può promettere loro “Cari miei, l’elettrico sarà un successo fra 10-20 anni, dunque cambiamo strada!”
Non funziona così.
Allo stesso modo, Camilleri ha un’età ed è inserito in uno “stile di vita imprenditoriale” attaccato al presente ed al brevissimo termine…come possiamo anche solo immaginare che abbia la visione dei prossimi vent’anni, quando deve rispondere ogni quadrimestre agli obiettivi degli investitori?
E poi c’è Ferrari.
Maranello costruisce auto da sogno, strumenti di divertimento pensati anche per la pista e con una clientela molto esigente, veicoli che hanno una dinamica, un handling ed una resistenza allo stress tipico della pista alla quale – siamo obiettivi – la maggior parte delle auto elettriche nemmeno si avvicina , eccezion fatta per per Rimac, auto di piccolissima serie da oltre 1,5 Milioni di euro la cui ciclistica è studiata in modo molto simile a quella che Ferrari porta sulle sue sportive…ma anche qui, messa in pista con una Ferrari nei giri di una piccola gara se la vedrebbe davvero dura…

Qui sopra vedete una parte del brevetto Ferrari.
Daniele Invernizzi
Sapete cosa ho pensato quando gli ho dato un’occhiata? Che fosse il “compitino” per cui con il minimo sforzo si porta a casa il sei politico.
E’ una configurazione che non ha nulla di nuovo, che non vede nulla di nuovo nel settore e sopratutto è SOLO il powertrain dell’auto, quando sappiamo benissimo che le innovazioni in questo settore non sono solo a bordo dell’auto, ma nell’eco sistema all’interno del quale l’auto dovrà muoversi….colonnine, potenze di ricarica, chimica delle batterie, potenza di ricarica, gestione della scarica, gestione termica…cose che Ferrari potrebbe anche raggiungere, ma in quanto tempo e per quale nicchia di clientela?
Dunque quale la visione di Ferrari nel mondo dell’auto? Mantenere il più possibile la propria quota di mercato (e possibilmente incrementarla) ed il cliente Ferrari raramente ambisce ed ambirà ad una silenziosa elettrica da pista brava nello zero cento e a volte allo zero duecento, non è quello che vuole e non è una questione di quanto costa il pieno di energia…
Ferrari fa bene, non vi scandalizzate!
quanti di voi che in questo momento leggono le quattro righe che ho messo insieme di domenica, guidano tutti i giorni un’auto elettrica, facendoci i “chilometri veri”, diciamo almeno 30mila all’anno? Ecco, se siete tra questi, avrete già capito perché oggi “l’elettrico” non è Ferrari, ma è molto di più, è l’auto di tutti i giorni e quella per farci già grandi viaggi e non l’auto da pista, dalle prestazioni impeccabili sul cordolo ed in uscita da curva…

E prima o poi sarà anche l’auto da pista, non voglio ricordarvi le recenti frasi del mitico Agag su Formula E
Ferrari certo, ma oggi Ferrari secondo me fa bene a mantenere quello che sa fare, forse se progettasse una Tesla da strada farebbe una gran figura sull’handling per poi sentirsi dire “si ma dove va?
Dove si ricarica?
Ma come si aggiorna”….le tipiche frasi di quelli che oggi sono clienti Tesla e raramente anche clienti Ferrari, stiamo parlando davvero di clienti ed esigenze completamente diverse e questo non toglie che si rimanga sempre della stessa idea: il futuro è solo elettrico, solo non tutti ci arrivano allo stesso momento e nello stesso modo.
Stay Electric 😉