Prosegue l’offensiva del Governo cinese nei confronti di Tesla sul piano dei dati (immagini e localizzazione): dopo la messa al bando dai parcheggi dei siti militari (qui l’articolo del Wall Street Journal), ora anche le aree degli uffici amministrativi e del governo sono vietati alle Tesla. Le autorità sono preoccupate del fatto che le immagini registrate possano essere inviate ai server della Casa americana in una sorta di “spionaggio” industriale su vasta scala. Da notare che Tesla non è l’unica auto al mondo che registra immagini per ragioni di sicurezza: tutte le auto più moderne le usano per far funzionare i sistemi di assistenza alla guida.
Tesla ovviamente ha tutto l’interesse a tenersi buono il Governo, quindi ha già disposto la realizzazione in loco di un Data Center in territorio cinese nel quale i dati relativi alle telecamere verranno processati ma non usciranno mai dalla Cina. La campagna anti Tesla non è però limitata alle telecamere: da qualche tempo in Cina anche le agenzie che indagano sugli incidenti hanno messo sotto osservazione alcuni episodi di crash accaduti a proprietari di Tesla e al recente salone di Shanghai la protesta di una signora ha fatto discutere: lei afferma che i freni non hanno funzionato, ma si è rifiutata di far esaminare l’auto dalla Casa o da autorità terze.
Telecamere Hikvision comunicano verso indirizzi IP cinesi, ma dovrebbero essere chiuse a qualsiasi contatto esterno. La scoperta di #Report in un esperimento di attacco informativo sul sistema di videosorveglianza Rai.
Questa sera 21.20 @RaiTre pic.twitter.com/EuZylGuoA5
— Report (@reportrai3) May 10, 2021
Un atteggiamento piuttosto ambiguo, quello delle autorità cinesi, anche alla luce dei fatti raccontati da Report di qualche settimana fa dove i giornalisti hanno scoperto che moltissime telecamere di sorveglianza di produzione cinese (Hikvision) inviano verso indirizzi IP cinesi, e che queste telecamere le abbiamo anche noi in Italia, specialmente nelle prefetture, nelle questure e alla Rai.