Nel pieno della crisi sanitaria che sta colpendo il mondo, gli analisti s’interrogano sul futuro dell’economia, e in particolare del settore dell’auto, visto che molte fabbriche hanno dovuto chiudere temporaneamente l’attività. Su Tesla si specula tantissimo, non solo in borsa, ma soprattutto sulle ragioni che in futuro potrebbero portare la Casa alle stelle o alle stalle. Ecco il pensiero degli analisti americani fautori del “default” o del “boom”
Secondo i peggiori scenari il mercato auto subirà una crisi simile a quella del 2008-2010 e questo per il marchio americano significherebbe uno stop di un paio di mesi nelle consegne e quindi nel cash flow. Le spese di operatività e della rete in questo periodo però posso essere ridotte solo del 20% quindi ne deriverebbe una perdita di 800 milioni di dollari al mese (basandosi sul fatturato della fine del 2019). Con una chiusura di due mesi e 12 mesi di crisi delle vendite (anche se Goldman-Sachs non esclude una forte crescita dell’economia nella seconda parte dell’anno), le perdite totali ammonterebbero a 4,4 miliardi di dollari, la metà delle riserve cash. Altro segno negativo potrebbe venire dagli investitori in borsa, che fino ad oggi hanno invece assicurato un forte sostegno al titolo. Qualche altro problema potrebbe non essere legato direttamente a Tesla ma ai fornitori di componenti esterni.
Le ragioni di un boom sono però tutt’altro che trascurabili, e chi le sostiene afferma che la recente crisi sanitaria sara una “learned lesson”, una lezione da apprendere e tenere bene a mente per il futuro, su come dovremo rapportarci con la difesa ambientale e della salute. Le auto Tesla hanno i filtri più efficienti, non inquinano, non hanno praticamente manutenzione, non fanno rumore, utilizzano energie rinnovabili senza doversi fermare ad affollate stazioni di servizio e – come ciliegina sulla torta – hanno persino una modalità di vendita “touchless”, ovvero non è più necessario “vedere” fisicamente un concessionario per ricevere l’auto o un meccanico per ripararla, ma fare il tutto da casa e farsela attivare con una app da remoto.
Un altra ragione che lascia ben sperare per la ripresa della produzione è che in Cina la Giga Shanghai è stata completamente riattivata e sanificata a tempo di record e ha ripreso la produzione ad un ritmo superiore a prima, e quest’esperienza è esclusiva di Tesla, gli altri costruttori hanno ancora ritmi ridotti al 50% in marzo.
Infine: le crisi internazionali influenzano sempre pesantemente il mercato del petrolio, e per reazione i Paesi produttori riducono le estrazioni per far salire i prezzi. A lungo termine questa strategia porta a dei rincari (lo si è visto bene negli ultimi anni di crisi). Non dipendere dai combustibili fossili sarà senza dubbio un vantaggio anche a breve termine.