Se di recente non avete letto le ultime informazioni sull’uso del petrolio, eccovi un aggiornamento dai nostro esperti: prima della crisi Covid 19 si consumavano circa due barili di greggio per ogni barile estratto, il che è folle. Cosa è successo da un paio di mesi? Che il 66% dei trasporti pubblici e privati è fermo e il prezzo del Brent è crollato da 60 dollari (fine gennaio) a 19 dollari (22 aprile).
Siccome l’estrazione (nonostante i recenti accordi fra Opec e USA) e la produzione di greggio non possono arrestarsi e la domanda è precipitata, i Paesi produttori (ma sopratutto le compagnie petrolifere) non sanno più dome mettere i derivati del petrolio e i future sono così crollati. I costi per lo stoccaggio sono saliti alle stelle e si sta cercando di utilizzare le mega-petroliere (ferme nei porti) per immagazzinare il greggio. Una situazione così, che era largamente prevedibile, non fa che confermare la debolezza dei sistemi di mobilità e di produzione energetica legati ai combustibili fossili (senza contare che una petroliera, che usa olio pesante, quando si rimetterà in movimento avrà emissioni di particolato di 3500 ppm).
Il passaggio alle energie pulite e rinnovabili non è solo auspicabile, quindi, ma anche necessario per mettersi al riparo da altre crisi come questa. Ne parliamo questa sera alle 18.30 con i nostri esperti in diretta sui social di Tesla Club News!