Sei anni non sono poi tanti, è molto meno dell’età media di un’auto in Italia. Ebbene, in sei anni la rivoluzione elettrica sarà fatta. E non lo diciamo mica noi, dal piccolo osservatorio del nostro Paese, ma nientemeno che il più grande fabbricante di auto elettriche del mondo, Elon Musk.
Il CEO di Tesla ha detto che in sette anni verranno prodotti 30 e più milioni di veicoli elettrici globalmente. Se pensate che nel mondo nel 2019 sono state prodotte circa 92 milioni di auto, significa che un terzo sarà a batterie, e in alcuni Paesi questo indice sarà sicuramente anche più alto. Musk ha detto anche che potrebbe volerci anche meno, sei anni o addirittura cinque, ma onestamente afferma che potrebbe essere difficile, e che un anno in più è molto importante nelle crescite esponenziali.
Dunque, che auto guideremo nel 2030? La verità è che non lo sa nessuno, si possono solo fare delle ipotesi che sono però influenzate fortemente da fattori esterni all’auto vera e propria, come il successo nella ricerca sulle batterie a stato solido, le batterie “tabless” di Tesla, le nuove chimiche che non prevedono più l’uso di minerali rari o costosi.
Il segmento di mercato delle auto di lusso sarà, come sempre, il primo a decollare: già oggi una elettrica di fascia alta è equivalente nel prezzo a una termica anche all’interno del listino del medesimo costruttore (per esempio un’Audi e-tron a paragone con una Q7) pur riservando delle prestazioni in linea di massima superiori.
Il settore dove vedremo i maggiori investimenti sarà quello della fascia medio alta (segmento C e C-suv luxury), quello, per capirci, della Tesla Model 3 e Model Y. Ma anche il C medio (la categoria della Nissan Leaf) si arricchirà di modelli interessanti e di prezzo moderato. L’alleanza strategica che Volkswagen ha annunciato lo scorso anno con Ford porterà probabilmente il maggior numero di muovi modelli basati sulla piattaforma MEB, sulla quale vengono già realizzate la Volkswagen ID.3, ID.4, Skoka Enyaq e una futura Ford Focus, Puma o Kuga elettriche.
L’altro player di grande importanza nel Vecchio Continente sarà PSA, che contrappone la piattaforma della e-208 (e-CMP) per il segmento B, che ha già contagiato Opel per la Corsa-e e di certo non mancherà di coivolgere anche il gruppo FCA, forse per la nuova Punto elettrica. La 500e, invece, che era già in cantiere prima dell’aleanza con PSA, seguirà una sua strada evolvendosi presto in versioni più abbordabili – attorno ai 25.000 euro) e successivamente con una vesione “Trepiuno” ovvero con una mezza porta in più sul lato destro, per un più facile accesso dietro, ma non si escludono future versioni a 4 e 5 porte, sempre che questo non interferisca con i piani globali di PSA.
Le tedesche, Mercedes e BMW, sembrano meno decise nel puntare sulle batterie, ma forse solo perché sanno di partire con un forte svantaggio in termini di esperienza e di servizi (si pensi solo alla rete dei Supercharger) rispetto al leader assoluto dei segmenti superiori, cioè a Tesla. Potrebbe però giocare a loro favore la diversificazione fra i modelli: Mercedes ha annunciato dieci nuove elettriche per il 2025 tra cui una Maybach e una Classe G, cifra che salirà a 20 modelli in gamma per il 2030.
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Ma l’auto che darà una vera scossa a tutto il sistema sarà la Baby Tesla, già nel 2023: i primi bozzetti sono già usciti da qualche tempo e si sa per certo che il design sarà molto sportivo e accativante, sostenuto da prestazioni tipicamente da elettrica, quindi molto sportive.