Formula ha annunciato da tempo il piano per arrivare ad essere Carbon Neutral entro fine 2021 e “Net Zero Carbon” entro il 2030. Partiamo dal capire assieme cosa significano questi due termini.
La norma ISO 14067 specifica i principi e le linee guida per la quantificazione e la comunicazione dell’impronta di carbonio di un prodotto, occupandosi in modo specifico del cambiamento climatico.
La norma aiuta a considerare quali sono i fattori e le attività che producono maggior impatto sulla Carbon Footprint così che la si possa ridurre. Il calcolo della carbon footprint di un prodotto viene eseguito utilizzando la metodologia LCA – Life Cycle Assessment, secondo lo Standard ISO 14044.
LCA: Life Cycle Assessment
La procedura della LCAQuesto significa ovviamente che esistono imprese e associazioni nel mondo che analizzano l’impronta di un determinato settore – economico-produttivo ad esempio – aiutando le imprese a svolgere la compensazione delle emissioni di ogni singola attività correlata: adozione di mobilità alternativa, climatizzazione più efficiente ma sopratutto riforestazione e afforestazione (nel secondo caso si piantano alberi su terreni che non erano forestali in precedenza).
La roadmap di FIA
2021: Misura dell’impronta di Carbonio dei Campionati Mondiali.
2025: Messa in atto dei piani individuali d’azione: tutti i nuovi campionati approvati dalla FIA devono impegnarsi per la neutralità della propria impronta di Carbonio.
2030: i Campionati del Mondo raggiungeranno la neutralità del carbonio
Innovazione e tecnologia
2021: Definire piani specifici per l’elettrificazione e l’applicazione di nuove tecnologie verdi nei campionati FIA.
2025: creare una piattaforma all’interno dei Campionati FIA per promuovere la tecnologia automobilistica di domani con un’attenzione particolare alle considerazioni ambientali (cattura del carbonio, motori ibridi o elettrici). Avvio dell’integrazione di carburanti sostenibili al 100% nei Campionati del mondo.
2030: Introduzione di energia pulita in tutte le auto e le infrastrutture dei Campionati del Mondo (elettricità, idrogeno, gas naturale,
Biocarburanti
Formula 1 adotterà tutte queste azioni e anche di più, applicando le regole sulla logistica, sugli eventi, richiedendola ai fornitori, alle squadre e dunque coinvolgendo in un vortice sostenibile tutto il circo della Formula 1, ovviamente dove e quanto queste azioni si possano applicare fino ad arrivare ad un biocarburante che sarà fornito anche alle formule minori.
Dovrebbe essere qualcosa di diverso dal mix del 10% di etanolo che arriverà nel 2022 ed annunciato a Marzo per le monoposto effetto suolo ed utilizzato in Formula Indy e nelle quali l’etanolo svolge una funzione raffreddante ed antidetonante in camera di combustione: a partire dal 2021 infatti la FIA introdurrà il biocarburante per le monoposto studiato dal dipartimento tecnico della FIA che ha provveduto alla realizzazione del carburante bio sostenibile al 100% rispettando tutti i parametri imposti dal regolamento della Formula 1 e quindi adatto alle monoposto.
Oggi la prima prova dei biocarburanti: la FIA ha inviato il carburante ricavato 100% dai rifiuti a Mercedes, Ferrari, Renault e Honda, perché possano cominciare a lavorarci. FIA ci tiene a sottolineare che il carburante è ricavato intera mentre dai rifiuti e da nulla destinato all’alimentazione umana o animale (bio-waste o scarti organici)
TeslaClubNews.com ha chiesto un parere su questo misterioso carburante e sul valore del bilancio positivo all’ing. Marco Baudino, che con sugli scarti organici progetta e realizza impianti di digestione anaerobica per la produzione di energia elettrica.
“L’unico biocarburante a bilancio positivo é oggi il biogas, tal quale prodotto dal Digestore Anaerobico, a patto che sia alimentato solo da scarti organici da smaltire, valorizzandoli. Si pensi che neanche il biometano, a causa di un processo di upgrading energivoro, diventa a bilancio positivo. Per cui, la sola cosa che giustifica l’uso di un biocombustibile è la cogenerazione del biogas in energia elettrica, sfruttando la termica attorno all’impianto di cogenerazione stesso. Se poi questi “elettroni” sono usati in mobilità elettrica…. Davvero é la perfetta chiusura del cerchio, attiva, remunerativa ed economicamente sostenibile.”
Ing. Marco Baudino
Prodotto dai fornitori
Il biocarburante sarà prodotto dai fornitori delle PowerUnit – Mercedes, Ferrari, Honda e Renault. La composizione chimica non è chiara e la FIA lo definisce “un biocarburante di seconda generazione raffinato esclusivamente utilizzando rifiuti organici”
Non vi viene in mente l’Allinol del cartone “Cars”?


Peccato che sull’Allinol in Cars finì davvero male…
Ma a parte il biocarburante 100% da scarti organici le emissioni che non si possono tagliare andranno compensate con l’acquisto dei crediti di carbonio (carbon credits): ricordate ad esempio i crediti acquistati da FCA tramite Tesla? Esatto, le aziende più virtuose guadagnano crediti che il meccanismo europeo consente di scambiare in un circolo virtuoso, infatti chi li vende guadagna e può permettersi di investire ulteriormente in sostenibilità al fine di poter accumulare altri crediti verdi.
Questi sono gli interventi principali con i quali si persegue la filosofia “net zero”. Ma se la decisione di Formula1 di essere NetZero Carbon entro il 2030 arriva dal patron Chase Carey e dal Presidente della FIA Jean Todt, il movimento aveva già approntato il problema con la Power Unit in uso da qualche anno, ibrida.
“Crediamo che la F1 possa continuare ad essere leader per l’industria automobilistica nel lavorare con il settore energetico e dell’automotive per fornire il primo motore a combustione interna ibrido a zero emissioni nette di carbonio che ridurrà enormemente le emissioni di carbonio in tutto il mondo.”
Chase Carey
Il punto
Anche il nuovo regolamento di Formula 1 va nella direzione dell’abbattimento di impronta, fino ad arrivare addirittura a superare il piano MCLExtreme presentato da McLaren nel gennaio 2020 che immagina monoposto elettriche e connesse.
Ma se la Formula1 intende diventare semper più green raggiungendo e superando la Net Zero con la Zero FootPrint ovvero l’annullamento totale delle emissioni dopo il 2030, che senso ha immaginare di farlo tramite immani sforzi per la compensazione delle emissioni, la distillazione di carburanti da scarti organici e l’ulteriore complicazione dei motori a combustione, ovvero, perché investire tanti sforzi e denaro intorno al motore a combustione interna?
In preda a questi dubbi del mio sabato prima di Natale, ho chiamato l’amico ing. Francesco Naso, Technology and Market intelligence coordinator dell’associazione Motus-e:
“Un peccato usare così tante risorse per rimanere intorno al motore endotermico, quando la soluzione efficiente nelle competizioni è sotto gli occhi di tutti, in Formula E: unire le forze vorrebbe dire arrivare prima all’obiettivo”
Francesco Naso
Non mi ha sorpreso trovare Francesco allineato al mio pensiero e subito ho pensato anche a cosa avrebbe scritto nel suo post di LinkedIn l’amico Dino, il Segretario Generale di Motus-e e sarò curioso di scoprirlo, perché se è vero che FIA supporta tutti i campionati motoristici, è altrettanto vero che Formula 1 e Formula E sono le due competizioni più simili in assoluto, dove Formula E dovrebbe rappresentare il punto di arrivo, perché ad ogni stagione migliora.
Quale può essere il motivo per cui Formula 1 dovrebbe perdere ancora tempo e denaro nello sviluppo di combustibili, quando lo stesso denaro potrebbe portarci più vicini alla neutralità di emissioni?