Non c’è costruttore di auto al mondo come Tesla; ma ugualmente, non c’è costruttore al mondo che non abbia Tesla nel mirino, in quanto attore principale nel mondo delle auto elettriche, che ha venduto più di 500.000 esemplari nel 2020, a dispetto della crisi mondiale. E visto che il settore dove si registrano i più forti investimenti è proprio quello delle BEV, è logico aspettarsi che nel medio periodo la leadership di Tesla possa essere insidiata. Ma in realtà non sarà così.
Il successo di un carmaker, infatti, non è qualcosa che si costruisce semplicemente lanciando un nuovo modello di successo, ma adottando una “filosofia” costruttiva, di vendita, di servizio che è un processo lunghissimo e molto più impattante di quel che si pensi. Pensate, per esempio, alle reti di ricarica. Ionity, che è un consorzio formato da molti “very big gun” dell’automotive (Mercedes, BMW, Ford, Volkswagen e Hyundai) fino ad oggi ha istallato 336 stazioni (su 400 promesse) e Tesla oltre 2500, di cui oltre un migliaio in Europa e in Gran Bretagna.
Prevedere il futuro, con tutti i cambiamenti a livello di strategie globali, per il momento non non si può, quindi non ci limitiamo a riportare i topic che nel breve termine saranno sul piatto della bilancia a favore di Tesla – e si tratta di vantaggi non da poco – e a sfavore.
I punti di vantaggio assoluto di Tesla:
- Esperienza oramai quasi decennale nel costruire auto elettriche
- Essere una Energy Company piuttosto che un semplice carmaker
- Focus e filosofia di produzione indirizzate solo su auto a batterie
- Realizzazione “in house” di tutte le tecnologie strategiche (elettronica e batterie)
- Reti di ricarica capillari ed esclusive
- Reti di vendita rivoluzionarie, snelle, dirette
I punti di svantaggio di Tesla:
- Non presente sui segmenti economici del mercato (per ora)
- Forte volatilità in Borsa
- Percezione di qualità per alcuni modelli
- Rete di assistenza da estendere e migliorare
- Possibile esclusione “a priori” da alleanze