Sicily by Car, nostro partner e sponsor è particolarmente attento all’ambiente e alla transizione ecologica con interessanti progetti all’attivo. Ne abbiamo parlato con Tommaso Dragotto, fondatore e presidente di Sicily by Car.
Per noi Tesla Owners Italia, la sostenibilità e l’attenzione all’ambiente sono temi che ci stanno particolarmente a cuore. Per voi, per Sicily by Car, che posto ha la sostenibilità nella politica aziendale?
Tommaso Dragotto: “Noi apparteniamo alla realtà Automotive, che da parecchi anni ormai si confronta col tema delle emissioni inquinanti. Già a partire dal 2017 abbiamo cominciato a immaginarci una lenta ma costante transizione verso la mobilità green. Lo abbiamo fatto pensando di lavorare congiuntamente con le istituzioni cercando di creare un ponte tra il privato e il pubblico nella speranza di trovare collaborazione soprattutto per quel che riguarda l’installazione delle colonnine di ricarica. Il primo tentativo lo abbiamo fatto interpellando 300 comuni siciliani, ma ci siamo scontrati con una realtà burocratica molto farraginosa.”
“Abbiamo quindi deciso di proseguire con le nostre forze interpellando alcune strutture private per installare le colonnine di ricarica su suolo privato. È nato così nel 2017 il progetto Donna Sicilia con una serie di dimore storiche su tutto il territorio siciliano che hanno ospitato le prime colonnine di ricarica. Anche se oggi queste colonnine sono superate in termini di tecnologia da colonnine ‘fast’, possiamo dire di essere stati in assoluto dei pionieri. E lo abbiamo fatto con un progetto che è stato il primo in Europa e che consentiva ai turisti di girare per l’intera isola a zero emissioni inquinanti appoggiandosi a questa rete di ricarica elettrica all’interno di ville aristocratiche. Un progetto che incentivava da una parte mobilità green e dall’altra promuoveva il marketing del territorio con una Sicilia diversa da quella squisitamente turistica e folkloristica. Una Sicilia più vera, più autentica che ha avuto una grandissima risonanza a livello internazionale “
“Questo progetto ci ha fatto capire che stavamo andando nella direzione giusta e ha sviluppato una consapevolezza sempre maggiore verso la mobilità del futuro. Questo ci ha consentito gradualmente di aumentare il nostro parco auto con veicoli 100% elettrici e con veicoli a basse emissioni inquinanti e già nel 2021 abbiamo inserito in flotta i primi furgoni 100% elettrici per il segmento B2B “
Come mai Donna Sicilia?
“Abbiamo immaginato la Sicilia come una signora aristocratica e lo abbiamo ricollegato anche a un passato che in questo momento è di grande attualità quello della belle époque e di Donna Franca Florio”
Al momento come è composta la vostra flotta e quante sono le auto elettriche?
“La nostra flotta è composta da un picco massimo di 14.000 veicoli. Di questi il 42% è composto da auto ibride o elettriche.”
Avete in programma di aumentare questo il numero di auto a zero emissioni puntando sull’ elettrico?
“Sicuramente aumenteremo sempre di più la quota di auto ibride e a basso impatto ambientale. La quota di auto elettriche viene aumentata in base alla richiesta. Ancora oggi c’è molta diffidenza a noleggiare auto 100% elettriche. Abbiamo maggiori richieste per i percorsi cittadini, perché compatibili con le ZTL di molti comuni. Quando invece si noleggia per lunghe percorrenze, per tratti autostradali allora la situazione diventa più complessa perché non c’è ancora una sufficiente rete autostradale di colonnine di ricarica. Noi forniamo sempre una scheda di ricarica utilizzabile su tutto il territorio nazionale, ma come spesso accade la situazione colonnine non è puntualmente aggiornata con quelle funzionanti o occupate anche da altri veicoli non elettrici.”
Chi sono i clienti che vi chiedono di noleggiare un’auto elettrica?
Per la maggior parte sono turisti, per lo più stranieri che hanno una sensibilità diversa e rivolta verso il futuro. Ma anche utenti business che noleggiano le auto nelle grandi città come Milano e hanno la necessità di entrare in centro senza restrizioni o con agevolazioni per il parcheggio. E poi c’è anche una piccola fetta composta da persone che prima di comprare un’auto elettrica vengono da noi e la noleggiano per provare la differenza dal mezzo endotermico. I nostri clienti sono per il 70% turisti e il turista oggi che noleggia l’auto per fare molti chilometri e per spostarsi da una città all’altra ha ancora qualche diffidenza sull’auto completamente elettrica.
E voi cosa fate per promuovere la mobilità sostenibile?
“Negli ultimi anni abbiamo cercato di essere i testimoni e i portavoce della mobilità elettrica e di una diffusione culturale di questi nuovi mezzi. Da una parte li abbiamo introdotti nelle nostre flotte e dall’altra abbiamo fatto attività divulgativa attraverso la nostra fondazione. La nostra fondazione si occupa di promuovere arte e cultura del territorio ma anche la tutela ambientale. Abbiamo partecipato a numerosi convegni dedicati alla mobilità elettrica e Sicily by Car è in qualche modo riconosciuta come grande testimonial di questo progetto. Facciamo anche parte di Alis, Associazione della Logistica Intermodale Sostenibile e siamo stati la prima società di autonoleggio a entrare in questo grande gruppo.”
Che cosa manca ancora e che cosa si dovrebbe fare dal vostro punto di vista per promuovere la mobilità elettrica?
“Gli ambiti sono sostanzialmente due: uno di natura culturale e uno di natura infrastrutturale. Per quello che riguarda la parte infrastrutturale chiaramente tanto è già stato fatto ma ancora tanto si deve fare. Siamo ancora molto distanti da altri paesi europei e c’è ancora molta disparità tra città del sud e città del nord Italia. Bisognerebbe arrivare a una distribuzione più uniforme delle colonnine per bypassare l’ansia da ricarica degli utilizzatori di auto elettrica.”
“E poi soprattutto fare informazione su quanto un’auto endotermica oggi inquini e anche sfatare certi pregiudizi come quello sulle batterie elettriche che è uno dei tanti punti su cui oggi la gente si divide o per ignoranza o per cattiva informazione. Da un punto di vista istituzionale bisognerebbe informare correttamente per porre le basi di un consenso più ampio perché la strada verso l’elettrico ormai è aperta e non si torna più indietro.”