Nel bollettino delle vendite diramato dall’Unrae per il mese di marzo non è che ci aspettassimo chissà quali sorprese: tutto il mercato dell’auto è completamente fermo a causa della crisi sanitaria e, dopo le Case costruttrici che hanno dovuto chiudere gli stabilimenti in alcuni Paesi, ora a soffrire è anche la rete delle concessionarie.
Numeri da profondo rosso, con cali anche del 91% nelle nuove immatricolazioni: rispetto a marzo dello scorso anno (ammesso che abbia un senso fare questo paragone) il calo medio è dell’85%, vale a dire 166 mila auto in meno consegnate. Scorrendo però la lista dei marchi, sorprendono due segni positivi. Uno è Aston Martin, che ha consegnato due auto anziché una (+100%, ma è certamente più un caso che un trend). L’altro, che certamente non è un caso, è Tesla con uno spettacolare +58%.
La crescita nelle vendite con sostanziale tenuta delle consegne e una quota di mercato decuplicata rispetto ad un anno fa, ha una ragione facile da spiegare. La prima è ovviamente l’arrivo della Model 3, che a marzo dell’anno scorso era appena arrivata in Italia e da sola in questo anno ha totalizzato più vendite di tutte le altre Tesla messe insieme. L’altra ragione è che il metodo di vendita di Tesla non si appoggia su una rete di concessionarie ma viene praticata quasi “porta a porta”. Anzi, data la possibilità di attivare l’auto da remoto, volendo è possibile escludere i contatti indesiderati.
Così non ci sono stati annullamenti degli ordini, e le consegne sono continuate con regolarità. Speriamo che torni presto il sereno per tutti, visto che l’economia del Paese ne ha bisogno, però bisogna dire che anche in questo Tesla è avanti di alcuni parsec rispetto alla concorrenza.