Da molto tempo circolava l’ipotesi di una apertura al pubblico “non-Tesla” dei punti di ricarica della Casa di Fremont, con un certo (comprensibile) nervosismo da parte degli Owners che si preoccupano di veder arrivare frotte di altri utenti negli stalli della “Grande T”. E quel che fa discutere, si sa, fa anche notizia nel mondo dei techno-gossip, così l’uscita di Electrek (che molti citano, ma pochi riportano correttamente) ha fatto immediatamente sollevare un polverone di commenti e illazioni.

Ristabiliamo con calma – come siamo abitati a fare – l’accaduto e ciò che probabilmente accadrà. Prima di tutto la notizia è tutt’altro che nuova: Elon Musk ha più volte affermato che “…se si trovasse un accordo…” non è contrario ad una apertura del network, ma in quel pensiero è racchiusa una richiesta di partecipazione ai costi da parte di chi vorrà utilizzare la rete Tesla che è ancora tutta da definire. Lo stesso Elon ha affermato che in effetti l’accesso è già possibile per alcuni costruttori, ma non ufficialmente (“Low-key profile”, in effetti si è trattato di un bug che permetteva questo).
In Germania molti organi di stampa hanno riferito di numerosi contatti di Tesla con Volkswagen e altri automakers per trovare l’accordo, per il quale si sono spesi anche vari amministratori pubblici, e in Europa, grazie alla compatibilità dei connettori CCS, questa realtà potrà concretarsi sicuramente prima che negli USA o altrove.
Il “Caso Norvegia” è però diverso: l’accordo possibile non è con un costruttore o un marchio particolare, ma sarà perfezionato solo per i futuri impianti vista la propensione del governo norvegese (beati loro!) a incentivare generosamente tutti gli investimenti pubblici e privati in tema di mobilità elettrica, di conseguenza nel settembre del 2022 verranno allargate 5 stazioni di ricarica veloci con il contributo dello Stato, con l’accordo che gli incentivi verranno dati solo se le 5 stazioni saranno aperte a tutti.
Da qui a dedurre che in Europa il network Tesla verrà aperto al pubblico ce ne corre, e il tutto ha più il sapore di un gossip montato attorno ad una notizia dai contorni e dalle condizioni molto precise. Di certo c’è che la rete dei Supercharger, che conta oramai più di 25.000 punti in tutto il mondo, fa molta gola a tutti, in particolare in Cina dove si giocano i grandi numeri e dove Volkswagen, che ha lanciato la ID.4 nei mesi scorsi, ha subito una umiliante sconfitta nelle vendite da parte della Model Y che viaggia orami a gonfie vele. E l’esclusività della rete è anche un patrimonio da difendere.