Partita quasi per caso da una telefonata tra alcuni soci di Tesla Owners Italia, la missione umanitari a favore dell’Ucraina è già alla sua terza spedizione. Il senso di impotenza verso una guerra insensata e la voglia di aiutare un popolo sprofondato nella miseria in una manciata di giorni ha spinto il presidente Luca Del Bo a lanciare un appello che è stato raccolto prontamente da moltissimi altri Owners.
Il primo convoglio
È partita da Milano all’alba di venerdì 11 marzo la prima missione esplorativa, alla volta dell’Ucraina: sette auto Tesla cariche di materiale medico, cibo, alimenti per bambini, latte in polvere, pannolini, coperte e anche un generatore da 3kW. Il convoglio organizzato in collaborazione con Conadi, associazione romana per i diritti dell’infanzia, ha percorso oltre 3300 km attraversando l’Europa per rientrare nella notte fonda di domenica 13 marzo quando le donne e i bambini riportati dall’Ucraina in Italia hanno riabbracciato i familiari e trovato una casa dove concludere il loro lunghissimo viaggio.
Una prima missione esplorativa non priva di insidie e di imprevisti, dalle lunghe code – fino a quattro ore di attesa – per l’ingresso in territorio ucraino a causa dei minuziosi controlli doganali per questioni di sicurezza e per scongiurare attentati e trasporto di materiale potenzialmente pericoloso.
E anche la missione di accompagnare i profughi in Italia non è stata semplice. Chi fugge dalla guerra preferisce non allontanarsi troppo dal proprio paese, nella speranza di poter rientrare appena il conflitto sarà finito. Chi si sposta nei paesi più lontani come Italia, Francia e Spagna lo fa solo con la certezza di trovare un parente o un amico che possa ospitarli e supportarli in un luogo tanto lontano da casa.
Ma fortunatamente tre equipaggi sono riusciti ad ospitare nelle loro Tesla tre famiglie ucraine dirette in Italia e in Spagna. Un lungo viaggio dove la disperazione si fonde con la fiducia in tre driver sconosciuti che li accompagneranno in una terra lontana.
Il secondo convoglio
Forti dell’esperienza della prima missione e sull’onda emotiva dai racconti dei protagonisti, nuovi soci hanno risposto all’appello, dando la loro disponibilità. E così solo una settimana dopo, venerdì 18 marzo, undici Tesla sono partite dal Nord Italia, da Torino, Milano, Bergamo per ripercorrere la strada verso il confine tra Polonia e Ucraina.
Questa volta gli aiuti umanitari sono stati destinati a Padre Igor Boyko, Rettore del Seminario di Leopoli. La città per la sua posizione ai confini con l’Europa è meta di migrazioni interne di cittadini ucraini in fuga dai territori più colpiti nel sud est del paese, ma anche dalla capitale Kiev. E così Padre Igor si trova ad affrontare l’emergenza di ospitare profughi da tutta l’Ucraina in una situazione di estrema difficoltà dove cominciano a scarseggiare anche i beni di prima necessità.
La generosità dei Tesla Owners è stata davvero immensa. In pochi giorni sono riusciti a coinvolgere amici, parenti, associazioni, farmacie per donare tutto il materiale richiesto e riempire completamente undici Tesla in cui non c’era davvero più nemmeno un centimetro quadrato a disposizione. Le sono partite dunque cariche di cibo in scatola, farina, alimenti per bambini, latte in polvere, ma anche pannolini, assorbenti, prodotti per l’igiene e non mancano le medicine che padre Igor distribuirà negli ospedali e nei centri di soccorso.
Con un percorso differente dal precedente il convoglio di Tesla ha attraversato Austria, Repubblica Ceca e Polonia per fermarsi per la notte a Katovice e ripartire la mattina successiva all’alba alla volta del confine. Terminate le lunghe operazioni di scarico del materiale a padre Igor gli undici equipaggi si sono suddivisi nei vari centri di accoglienza polacchi da quelli più vicino al confine Ucraino, fino a Cracovia e Varsavia dove le stazioni ferroviarie ospitano punti di raccolta dei profughi in cerca di passaggi per le altre località europee.
Si ripete lo stesso copione della settimana precedente con la reticenza dei profughi ad allontanarsi dalla propria patria, ma grazie alla pazienza e alla determinazione dei nostri Owners, altre tre famiglie possono trovare rifugio nel nostro paese, ricongiungendosi con i loro parenti.
Il racconto di chi ha partecipato
Diciotto sono state le Tesla che hanno partecipato alle due missioni con altrettanti Owners. Le loro testimonianze sono emozionanti e trasmettono tutto il trasposto e la commozione che il viaggio ha portato con sé. Ognuno ha una storia da raccontare e un’emozione da condividere.
Come Eugenio che racconta: “Ricordo i giorni prima della partenza quando davanti alla tv e sentivo la frustrazione e l’impotenza di fronte a una tragedia così enorme. Quando è arrivata la richiesta di far parte del convoglio non ho potuto rifiutare. Sono andato in farmacia e nei negozi ad acquistare ciò che serviva e mi ha stupito la richiesta di portare bottiglie d’acqua, una risorsa per noi scontata, ma preziosa in zone di guerra. E ho pensato che magari quella mia bottiglia d’acqua potesse arrivare in una trincea, in un bunker e dare una mano a chi soffre.”
“Io raccomanderei assolutamente questa esperienza” dice Pierfrancesco “ma dico anche di più. Sono pronto a ritornare e sto mantenendo i contatti con Padre Igor e ho promesso di andarlo a trovare a Leopoli quando tutto questo sarà finito.”
“La parte più pesante non è stata il viaggio, le nostre Tesla sono auto che non ti fanno sentire la fatica” spiega Luca “ ma a me ha toccato molto l’umanità che ho visto in questi centri profughi: l’eleganza, la nobiltà e l’educazione che queste persone riuscivano a mantenere. Arrivavano da giorni di viaggio in situazioni improbabili, treni superaffollati, non si sapeva quando sarebbero partiti e quando sarebbero arrivati, completamente esausti. Lo sconforto di questa profonda ingiustizia è quello che più mi ha devastato intimamente. Donne e bambini sradicati dalla sera alla mattina, dalle proprie case, dai propri affetti.”
“Quello che mi ha colpito è che hanno speso i pochi soldi che avevano per comprare dei vestiti nuovi per presentarsi nel modo migliore a noi” racconta Franco parlando delle due famiglie di profughi che ha accompagnato da Cracovia fino in Italia “Mi ha commosso il racconto della fuga dalla loro città che oggi è isolata e bombardata. Sono scappati verso la campagna, sperando di avere un po’ di pace un po’ di tranquillità, ma dopo pochi giorni si sono ritrovati di nuovo sotto i bombardamenti con i carri armati vicino a casa. Sono scappati a piedi nei boschi trovandosi faccia a faccia con i carri armati russi, riuscendo finalmente a raggiungere la Polonia e proseguire in treno fino a Cracovia dove li abbiamo trovati noi.”
“Molti mi hanno chiesto perché.” continua Gabriele “Perché lo hai fatto? Basta riempire un camion, basta andare con un autobus a raccogliere i profughi. Il fatto di essere andati di persona di aver messo a disposizione il proprio tempo, di aver coinvolto amici e parenti per riempire le nostre auto ha molto più valore di spedire un camion riempito anonimamente. Per gli Ucraini, e ce l’hanno proprio detto, vedere tanta gente che si impegna in prima persona dà a loro la forza di resistere.”
“Dal punto di vista pratico non ha molto senso fare 2100 km dalla Norvegia all’Ucraina e poi altri 3250 fino all’ultima destinazione a Madrid.” ci spiega infine Ruben, l’Owners che tra tutti ha percorso più kilometri “Ma ci sono diversi vantaggi in questa iniziativa rispetto a mandare un camion di aiuti e riportare i profughi con un pullman. Il primo vantaggio è il rapporto umano: io ho potuto prendermi cura di loro individualmente e personalmente durante tutto il viaggio che è sicuramente meglio di pullman affollato e pieno di persone E poi ho potuto vedere quello che succede con i miei occhi, da vicino. È un viaggio che consiglio a tutti, a tutti gli Europei. Vedere dove hanno dormito queste persone, parlare con loro, conoscere la realtà in prima persona è un privilegio straordinario. E alla fine è una soddisfazione aver fatto migliaia di kilometri senza aver consumate nemmeno un grammo di petrolio o di gas russo!”
Gli aiuti umanitari giunti a destinazione
Medicinali, cibo e vestiti per bambini, latte in polvere, assorbenti, bottiglie d’acqua, ma anche fornelletti e lampade a gas, power bank sono giunti a destinazione e consegnati a enti, associazioni e ospedali.
“Tutto il materiale che ci avete donato è stato destinato all’associazione Lyudy Krainy dì Leopoli, partner di Conadi in Ucraina” ci spiega Oxana Bybliv presidente dell’associazione Ucraini Irpini dì Avellino, nostro contatto in Italia che ha coordinato con noi la prima missione “I medicinali invece sono stati consegnati all’Ospedale Pediatrico e al Pronto Soccorso dì Leopoli”
Anche Padre Igor Boyko ci racconta in dettaglio a chi sono arrivati i nostri aiuti della seconda missione: “Power bank, batterie, torce fornelletti, sono stati portati ai militari di Leopoli attraverso i cappellani militari della nostra chiesa. I medicinali sono stati distribuiti secondo le richieste dagli ospedali militari di Odessa e di altre città. Se ne è occupata Charity Foundation Humanitarian Initiatives di Leopoli. Una piccola parte di medicine è rimasta a noi in seminario. Altre medicine verranno spedite a Kharkiv e Nikolayev appena ci sarà la possibilità. Le medicine per i bambini sono state mandate nelle città a sud dell’Ucraina. Alcune medicine sono state date direttamente ad alcune persone in varie città che ce le hanno chieste, perché non possono comprare nelle farmacie ciò che serve a loro. Le abbiamo inviate a loro direttamente dal seminario. Il cibo è destinato ai i profughi che accogliamo nel seminario. Il cibo per i bambini è stato diviso: una parte per l’ hospice neonatale di Leopoli e altri alimenti inviati a sud dell’Ucraina. I materiali per l’igiene sono stati distribuiti alle persone di Kharkiv, Kyiv, Zutomyr, Zaporizhzhia, delle regioni di Donetsk e Luhansk che ora accogliamo nel seminario.”
Un nuovo convoglio
Le richieste di invio materiale continuano, la guerra non accenna a una tregua e dunque è partita la terza missione guidata dal nostro socio Andrea Pelosi che, di fronte al volume immenso di aiuti da trasportare ha dovuto noleggiare due camioncini. Andrea si è spinto sino a Leopoli incurante della guerra in corso e dei missili russi. Al seminario di padre Igor ha scaricato lacci emostatici, medicinali di pronto soccorso, antibiotici, antidolorifici, filo di sutura, ma anche intimo termico per i militari, sacchi a pelo, biancheria e asciugamani e cibo. In contemporanea, abbiamo raccolto la richiesta urgente di ricongiungimento famigliare e in poche ore con il nostro socio Horia, abbiamo organizzato il viaggio di Hanna e della piccola figlia di cinque anni dalla Germania all’Italia.
Ci siamo fermati? No, stiamo organizzando una prossima missione, chi fosse interessato ci contatti segreteria@teslaowners.it
Hanno parlato di noi
Tante sono state le testate giornalistiche che si sono interessate alla nostra missione:
- 10 marzo 2022– Tesla Owners Italia: la carovana parte per l’Ucraina con aiuti e trasporterà i profughi in Italia – AutoMoto.it –
- 10 marzo 2022 – Ucraina, un convoglio di Tesla dall’Italia porta medicinali e cibo – Gazzetta.it
- 10 marzo 2022 – In Tesla in soccorso dell’Ucraina: domani parte il convoglio umanitario di Tesla Owners Italia. Musk regala la ricarica – Auto Hardware Upgrade
- 11 marzo 2022 – Sulle Tesla viaggia la solidarietà: cibo e medicine per l’Ucraina e ritorno con i profughi – Periodico Daily
- 12 marzo 2022– I Tesla Owners in Ucraina, Lotus, Iveco…settimana in 4 flash – Vai Elettrico
- 13 marzo 2022 – Tesla Owners Italia | Viaggio 100% elettrico in aiuto per l’Ucraina – AutoMoto.it Link:
- 13 marzo 2022 – Luca Del Bo, Presidente Tesla Owners Italia in onda su RTL
- 15 marzo 2022 – Tesla’s convoy with help for refugees from Italy arrived in the Bieszczady Mountains. At the last station, they charged cars with clean energy from the roof of the brewery – Wyborcza.pl
- 16 marzo 2022 – Emergenza Ucraina: il secondo convoglio umanitario di Tesla Owners Italia è pronto a partire da Milano – 7giorni
- 18 marzo 2022 – Da Tesla Owners Italia convogli umanitari per l’Ucraina: auto cariche di beni di prima necessità – Positano Notizie
- 19 marzo 2022 – Dai dottori online alla carovana di Tesla: tecnologia al servizio dei rifugiati dall’Ucraina – Wired
- 24 marzo 2022 – Solidarietà in diretta – Neos