All’assemblea degli azionisti di Tesla, nella nuova Gigafactory di Austin Texas, Elon Musk viene accolto come un idolo del rock: standing ovation, applausi, battute e come al solito, domande in diretta urlate dal pubblico a cui Elon è ben felice di rispondere.
E l’atmosfera si infiamma alla previsione di raggiungere nel 2022 due milioni di auto e il balzo dal 2012 è enorme: da 3000 esemplari a tre milioni di auto prodotte. Qualcuno chiede “e tra dieci anni?” Elon sorride, ci pensa, spara 300 milioni e poi , ha imparato anche a moderare se stesso, “200 milioni, si 200 milioni è cosa fattibile”.
Tante auto prodotte e molte di più in programma, portano in paradiso anche il cash flow, sempre positivo dal 2018 e che raggiunge i 7 miliardi negli ultimi 12 mesi. Nel 2022 i debiti accumulati da Tesla dalla sua fondazione sono stati completamente compensati grazie alla profittabilità del 5,5% per quest’anno.
Il paragone con le altre case automobilistiche è altrettanto positivo anche per quanto riguarda il margine operativo che spinge Tesla sopra a tedesche, americane e giapponesi.
L’obiettivo di Tesla è fare dalla Model Y l’auto più redditizia nel 2022 e la più venduta nel 2023.
I “segreti” del successo sono riposti sia nella filosofia di progettazione delle automobili che nelle modalità di produzione. Le Gigafactory sono dei grossi rettangoli proprio per ottimizzare al loro interno tutte le lavorazioni dalle lamiere sino all’auto finita. Grazie alla pressofusione dei telai anteriore e posteriore, rispetto alla sorella Model 3, nella Model Y i pezzi da lavorare a saldare passano 171 a 2 con la soppressione di oltre 1600 punti di saldatura: ciò significa una auto più economica da produrre e migliore in termini di rigidità e sicurezza.
Una acclamazione accompagna l’annuncio della nuova Gigafactory per la fine del 2022, Elon non svela dove sarà ma qualcuno ipotizza il Regno Unito che diventerebbe specializzato nella realizzazione di auto con guida a destra. Il programma è, per i prossimi anni 10-12, Gigafactory da 1,5-2 milioni di auto/anno ciascuna.
Elon rammenta che i tre pilastri su cui si fonda la sostenibilità sono: produzione di energie rinnovabili da sole e vento, accumulo con batterie e mobilità elettrica. Su accumulatori e auto nulla da dire, tutti i costruttori tradizionali hanno sposato l’elettrificazione. Ma un dato su tutti spiega che Tesla è una vera energy company: l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici Tesla nel 2022 ha superato l’energia utilizzata sia per la costruzione di tutte le auto prodotte che per il loro utilizzo su strada.
Elon presenta poi due dati che ci rammentano il livello raggiunto da Tesla oggi, in un anno oltre 3 milioni di richieste di assunzione sono arrivate sui tavoli delle risorse umane e la cosa si spiega guardando un sondaggio sulle aspirazioni di assunzione degli ingegneri neolaureati: al secondo posto, dopo la sorella SpaceX, c’è proprio Tesla che sorpassa Apple, Google, NASA, la prima casa di automotive è al 17 gradino sotto…
La chicca finale: fsd cioè giuda autonoma sarà disponibile, almeno in nord America, entro il 2022: Elon time? Tra pochi mesi lo scopriremo!