Nel panorama delle auto elettriche, Tesla continua a rappresentare un punto di riferimento, grazie alla sua innovazione tecnologica e all’approccio visionario. Ma sul mercato si affacciamo nuovi competitor, con i cinesi in primo piano.
Ne ha parlato Luca Labate, collaboratore di Automoto, nella nostra diretta di lunedì, mettendo a confronto Tesla con alcune altre auto elettriche e analizzando le differenze in termini di prestazioni, tecnologia, autonomia e design.
Accessori di serie e optional
I confronti proposti prendono in considerazione le versioni base dei veicoli, dove gli accessori inclusi e gli optional variano molto da casa automobilistica a casa automobilistica.
Ad esempio, nel caso di Tesla, gli optional disponibili sulla versione base sono relativamente pochi: si può scegliere il colore della carrozzeria, le dimensioni degli pneumatici e il colore degli interni, ma non molto altro.
Al contrario, altre case automobilistiche, in particolare le tedesche come BMW e Mercedes, offrono cataloghi molto più ampi, con decine di pagine di optional. Questo significa che, sebbene il prezzo di partenza possa sembrare competitivo, il costo finale può aumentare considerevolmente in base agli optional scelti.
Tesla Model 3 a confronto
La prima tabella confronta la Tesla Model 3 con le sue concorrenti. Riassume i principali modelli di auto con caratteristiche simili, evidenziando le differenze in termini di prezzo, autonomia e capacità della batteria.
Partendo dalla Model 3 RWD, il prezzo è di 36.975€, con una batteria da 60 kWh e un’autonomia dichiarata in ciclo WLTP di 513 km (che può variare in base allo stile di guida). La potenza di ricarica in corrente continua è di 170 kW, mentre il motore eroga circa 280 cavalli. Il peso complessivo è di 1.761 kg, un aspetto fondamentale per l’efficienza energetica e i consumi.
Confrontandola, ad esempio, con la BMW i4 eDrive 35, vediamo che quest’ultima ha un prezzo di partenza di € 59.990, ovvero oltre 20.000 euro in più rispetto alla Model 3. Ha una batteria più capiente, da 70,3 kWh, ma un’autonomia WLTP inferiore. Inoltre, dai test reali emerge che la BMW consuma di più, anche a causa del peso maggiore, che supera le 2 tonnellate.
Autonomia: Tesla vs. BMW
Da un primo confronto si vede come Tesla Model 3 abbia un’autonomia maggiore rispetto a una BMW. Come si spiega?
“Il motivo è molto semplice – spiega Carlo Bellati, Content and Project Coordinator di Automoto – Tesla ha fino a sette anni di vantaggio nello sviluppo di auto elettriche rispetto ai costruttori tradizionali. Questo vantaggio deriva dall’esperienza maturata nell’ottimizzazione di aerodinamica, peso, efficienza della batteria, gestione termica, gestione dell’energia e di tutti gli altri elementi interconnessi in un’auto elettrica.”
“Le case automobilistiche tradizionali, in particolare quelle tedesche, hanno investito su questi aspetti solo in tempi recenti. Tesla, invece, ha iniziato prima e ha continuamente affinato le proprie tecnologie, ottenendo risultati sempre più efficienti.”
“Un altro fattore determinante è il peso. Tesla non utilizza materiali diversi rispetto a BMW o ai produttori cinesi, ma la progressiva industrializzazione del prodotto ha permesso di ridurre significativamente il peso nel corso degli anni e delle generazioni. Basti pensare che l’ultima Model 3, aggiornata a fine 2023, pesa circa 300 kg in meno rispetto a una vettura di pari categoria. E 300 kg non sono pochi!”
“Tutto questo insieme contribuisce alla parola chiave: efficienza. Mediamente, i consumi di una Tesla sono inferiori del 15-20% rispetto ai concorrenti. E questo non è affatto poco: nel mondo dei motori a benzina o diesel, una riduzione dei consumi anche solo dell’1-2% viene considerata un grande risultato. Qui, invece, si parla di un salto tecnologico enorme.”
“Alla fine, come mostra la tabella, tutto questo si riflette anche sui prezzi. La Tesla Model 3, con un prezzo attuale di circa 37.000 euro, beneficia di un incentivo di 4.000 euro rispetto al listino precedente, risultando nettamente più conveniente rispetto alle concorrenti dello stesso segmento.”
Anche se i costruttori tradizionali si sono affacciati anni dopo Tesla nel mondo delle auto elettriche stanno evolvendo rapidamente. Ad esempio, BMW quest’anno introdurrà nuovi modelli basati sulla piattaforma Neue Klasse. Questo dimostra che il settore sta investendo per migliorare l’efficienza delle vetture elettriche.
Polestar 2
Polestar 2 ha un prezzo di 46.300 euro, superiore a quello della Model 3, e un peso maggiore. Tuttavia, Polestar, essendo legata a Volvo, punta molto sul comfort, mentre altri marchi come BMW si distinguono per la dinamica di guida. Ogni brand ha la sua filosofia, e questo si riflette anche nelle dotazioni e negli optional, che in alcuni casi possono incidere molto sul prezzo finale.
Nonostante il prezzo di circa 10.000 euro in più rispetto a una Model 3, la Polestar 2 offre alcuni vantaggi rispetto all’americana. Tuttavia, c’è un aspetto da sottolineare: se ne vedono pochissime in giro. È davvero raro incrociarne una, nonostante sia un’auto di dimensioni simili alla Model 3.
Certo, il prezzo è più alto—e 10.000 euro non sono pochi—ma è comunque un’auto ben progettata, con un design accattivante e un marchio riconoscibile. Questo potrebbe attrarre anche chi è più legato ai brand tradizionali. Ma come mai si vedono così poche Polestar?
“Polestar si è posizionata in un segmento piuttosto premium – continua Carlo Bellati – Bisogna considerare che la Polestar 2 è attualmente il modello più economico del marchio. In futuro arriveranno altri modelli, come la Polestar 5, che si collocherà probabilmente in un segmento crossover con un prezzo più accessibile.”
“Il problema principale è che, partendo con un’auto da 46.000 euro, ci si ritrova immediatamente a competere con marchi molto forti, non solo Tesla ma anche le tedesche e le coreane, che offrono alternative molto competitive.”
“Essendo un marchio nuovo, Polestar non ha ancora costruito una solida reputazione nel Sud Europa, mentre nel Nord Europa ha una presenza più consolidata. Questa mancanza di notorietà potrebbe spiegare le vendite ancora limitate.”
“Ad ogni modo, Polestar ha dichiarato di seguire la propria strategia, ha cambiato più volte l’assetto aziendale, e probabilmente tornerà a vendere numeri più significativi a partire dal 2026.”
Hyundai Ioniq 6
Hyundai Ioniq 6 è un altro modello interessante, anche se ha un prezzo abbastanza elevato rispetto alla Model 3. Il suo punto di forza è senza dubbio l’architettura a 800V, che permette ricariche ultra-rapide. La versione con batteria da 53 kWh può ricaricarsi fino a 220 kW di potenza, il che non è affatto male. Dal 10% all’80% impiega meno di 20 minuti: un risultato notevole.
Anche dal punto di vista del peso, Ioniq 6 si difende bene: non è tra le più leggere, ma è comunque più contenuta rispetto ad alcune concorrenti. I coreani sembrano lavorare nella giusta direzione, come dimostra la precedente generazione della Hyundai Kona, che già all’epoca aveva un’ottima efficienza per un SUV compatto.
Certo, Ioniq 6 non è super efficiente in termini di autonomia assoluta, ma ha molte caratteristiche interessanti che la rendono competitiva.
BYD Seal
Infine, passiamo a una cinese, la BYD Seal. Ha un prezzo di partenza molto interessante, di poco superiore a quello della Model 3, 41.230 euro, ma offre una batteria molto capiente da 82,5 kWh LFP. L’autonomia dichiarata è di 570 km, quindi leggermente superiore a quella della Model 3.
L’architettura è classica a 400V, e la ricarica, sebbene discreta (150 kW di potenza), non è tra le più rapide rispetto alla capacità della batteria.
Il punto forte della BYD Seal è il rapporto qualità-prezzo, perché oltre a un costo competitivo, offre una dotazione di optional molto ricca.
Ovviamente, alcuni criticano il design, che ha ancora un’impronta molto orientale. Le prime vetture cinesi in arrivo in Europa sono infatti pensate inizialmente per il mercato interno, e potrebbero non incontrare del tutto i gusti dei clienti europei. Tuttavia, nei prossimi anni potrebbero arrivare modelli più adatti al nostro mercato.
Batterie a confronto
Nei vari modelli analizzati abbiamo due tipologie di batterie LFP (Litio Ferro Fosfato), e NMC, ovvero batterie contenenti nichel, manganese e cobalto, elementi che si sta cercando di abbandonare il più possibile.
“La tecnologia LFP è ormai vincente – spiega Daniele Invernizzi Presidente eV-Now! e Co-founder di Tesla Owners Italia – grazie a oltre 20 anni di investimenti e sviluppo. L’automotive non può più farne a meno, e nei prossimi anni ci saranno ulteriori evoluzioni che aumenteranno la densità energetica, migliorandone ancora di più l’efficienza.”
“Se Tesla e i produttori cinesi ci stanno puntando così tanto, è perché si tratta di batterie affidabili e longeve, capaci di rappresentare una strada importante per il futuro della mobilità elettrica. Naturalmente, per veicoli ad alte prestazioni, dove è necessaria una maggiore potenza, si continua a ricorrere alle NMC, ma per l’uso quotidiano l’LFP è destinata a diventare lo standard dominante.”
Tesla Model Y a confronto
Nella seconda tabella abbiamo messo a confronto Tesla Model Y RWD con le sue competitor dirette. Importante sottolineare che il peso della Model Y base è di 1.909 kg, leggermente superiore alla Model 3, inserendola di fatto nella categoria SUV.
Guardando le altre vetture in tabella, emergono alcune considerazioni interessanti:
- Ford Mustang Mach-E – Con un prezzo di 55.000€, soffre un po’ il confronto: la sua tecnologia non è al top e, come una vecchia Mustang, “beve” parecchio, nel senso che i consumi non sono ottimizzati.
- Hyundai Ioniq 5 – La Ioniq 5 si avvicina molto alla Ioniq 6,
- Volkswagen ID.5 – La ID.5 parte da 46.280€ nella versione base da 52 kWh. Nella tabella manca il peso, perché non reperibile nelle varie schede tecniche disponibili.
- BYD Sealion 7 – Costa 5.000€ in più rispetto alla Model Y, ma il rapporto qualità/prezzo resta interessante.
- Leapmotor C10 – Da qualche mese fa parte dell’universo Stellantis ed è scivolata sotto i 40.000€ grazie agli sconti recenti. Ha una batteria capiente (quasi 70 kWh), ma un’efficienza non particolarmente brillante e una potenza di ricarica in DC piuttosto bassa.
I marchi cinesi si stanno facendo sempre più strada, offrendo optional e tecnologia avanzata a prezzi competitivi. Il mercato italiano sta cambiando rapidamente e ci sono tantissime alternative tra cui scegliere.
Queste sono alcune delle vetture che abbiamo analizzato, ma ovviamente ce ne sono molte altre. Se volete fare confronti più approfonditi, il mercato offre davvero tante possibilità.
Le piccole in arrivo nel 2025
Il 2025 si preannuncia un anno particolarmente interessante per le auto elettriche. Già alla fine del 2024, abbiamo visto l’arrivo di alcune vetture a un prezzo che, fino a oggi, era impensabile, soprattutto nei segmenti in cui si collocano.
Un esempio è Stellantis, con la Citroën E-C3, che inizialmente doveva arrivare a settembre, ma a causa di alcuni problemi software, le prime unità stanno raggiungendo le concessionarie solo ora. Il prezzo di partenza? Circa 23.000€.
A breve sarà il turno della Fiat Grande Panda, che inizialmente verrà proposta in versione ibrida, ma successivamente arriverà anche l’elettrica. Sul sito francese, la Grande Panda elettrica è già comparsa a circa 1.000€ in più rispetto alla E-C3, offrendo un sistema infotainment più avanzato.
Un’altra novità attesissima è la Renault 5, affascinante anche per il suo tocco nostalgico. Al momento è possibile ordinarla con batteria da 40 kWh, motore da 120 CV e 225 Nm di coppia, ma tra qualche mese arriverà anche una versione più economica, con motore da 95 CV e 215 Nm, a un prezzo inferiore ai 25.000€.
La versione base della Renault 5 non avrà la ricarica in corrente continua, una scelta discutibile. Speriamo che Renault la renda almeno un’opzione, come accaduto con la Dacia Spring.
Oltre alla Renault 5, ci sono altre proposte molto interessanti per chi cerca un’elettrica accessibile:
- Hyundai Inster – Super accessoriata, offre un pacchetto completo già nella versione base. Prezzo: circa 24.900€.
- Dacia Spring – Presente da alcuni anni sul mercato, ha subito un restyling ed è ora in offerta a 14.900€.
- Leapmotor T03 – Prezzo: 15.500€.
- Dongfeng Box – Piccola elettrica avvistata al Salone di Torino, già disponibile in alcune concessionarie italiane.
- Nissan Micra elettrica – Basata sulla piattaforma della Renault 5, arriverà nei prossimi mesi.
- Nuova Renault Twingo – Prevista per il 2026.
Tra le più attese c’è sicuramente la BYD Dolphin Mini (chiamata anche Seagull). In Cina è già diffusissima e costa circa 10.000€. Il suo arrivo in Europa è imminente e, considerando IVA, dazi e trasporto, si stima un prezzo attorno ai 14.000€. Inoltre, BYD sta costruendo una fabbrica in Ungheria, quindi potrebbe produrre direttamente in Europa, aggirando i dazi.
Se una city car elettrica ben equipaggiata e con un prezzo inferiore ai 15.000€ arrivasse sul mercato, potrebbe davvero spingere molti automobilisti a fare il salto verso l’elettrico, soprattutto in attesa della piccola di Tesla.
Auto elettriche a 14.000€: il mercato è pronto?
La domanda che ci poniamo è: un’auto elettrica da 14.000€ può convincere chi oggi sceglie una Panda termica?
La situazione è complessa. Nei segmenti A e B, l’offerta di city car economiche si è ridotta drasticamente: modelli come la Peugeot 107/108 o la Renault Twingo termica sono spariti. Oggi una Panda base costa circa 11.000€ (pagata in contanti), mentre con un finanziamento si può scendere sotto i 10.000€.
Se le elettriche di nuova generazione riuscissero a competere direttamente sul prezzo (magari grazie a nuovi incentivi europei), il mercato potrebbe cambiare radicalmente.
Attualmente, le auto elettriche Volkswagen, ad esempio, hanno ancora un divario di prezzo troppo alto rispetto alle versioni termiche. Ma nel segmento tra i 10.000 e i 20.000€, le cose si stanno evolvendo rapidamente.
L’ecosistema Tesla
Gli entusiasti di Tesla però potrebbero ritenere sterile un confronto dei soli dati tecnici. Alla luce delle tabelle mostrate il confronto sembra alla pari, ma Tesla ha un intero ecosistema e una serie di vantaggi che gli altri non offrono.
Eccone alcuni:
- Supercharger – La rete di ricarica Tesla è capillare e consente di ricaricare con il plug & play, senza bisogno di carte, autenticazioni o app.
- Curve di ricarica – Non conta solo la potenza massima (es. 250 kW), ma anche quanto tempo si mantiene. Alcuni modelli raggiungono picchi elevati, ma poi calano rapidamente. Sarebbe più utile confrontare quanti km si ricaricano al minuto.
- Aggiornamenti OTA (Over-the-Air) – Alcuni marchi iniziano ora a implementarli, ma Tesla rilascia update costanti, anche per auto di 10 anni fa, mantenendole sempre aggiornate.
- Sistema operativo – Tesla ha un software proprietario fluido e ottimizzato, senza bisogno di Apple CarPlay o Android Auto, che invece molti altri marchi devono integrare per compensare le carenze dei loro sistemi.
- Efficienza aerodinamica e peso – Tesla ottimizza peso e design per massimizzare l’autonomia, grazie anche all’uso della pompa di calore, che riduce il consumo energetico per il climatizzatore.
- Minimalismo: niente pulsanti fisici, tutto touchscreen, un’idea introdotta con Model S e oggi portata all’estremo.
- Volante yoke: ancora un’esclusiva Tesla.
- Filtri HEPA: proteggono dall’inquinamento esterno, un’altra innovazione esclusiva.
- Upgrade software: come l’Acceleration Boost, che permette di aumentare la potenza dell’auto con un semplice aggiornamento.
- La berlina più veloce al mondo: al momento, nessun’altra marca ha un’auto elettrica con queste prestazioni.
- Produzione interna: Tesla realizza gran parte dei componenti in-house, migliorando efficienza e riducendo i costi.
- Telaio monoscocca Giga Cast: soluzione innovativa che riduce peso e complessità produttiva.
- Batterie 4680: ancora una tecnologia su cui Tesla punta molto.
- Comunità Tesla Owners: difficilmente altre case automobilistiche riescono a creare un seguito così affiatato.
- Intrattenimento: Tesla Arcade, Tesla Theater, modalità Koca… elementi che gli altri brand stanno cercando di copiare ma sono ancora indietro.
- Tesla Vision: niente sensori, solo videocamere per il sistema di guida autonoma.
- Valore dell’usato: le Tesla mantengono meglio il loro valore rispetto alle altre auto elettriche.
- Anche una peculiarità di Tesla è l’introduzione di funzionalità come il Light Show. Si tratta di una caratteristica scenografica e teatrale esclusiva di Tesla. Potrebbe sembrare una funzione superflua, ma dal punto di vista promozionale è un’idea vincente: crea aggregazione e coinvolgimento.
- Lo stesso vale per gli Easter Eggs, ovvero le sorprese rilasciate durante occasioni speciali come Natale o Pasqua, che aggiornano milioni di auto in tutto il mondo con nuove funzionalità. Sono innovazioni che emozionano i proprietari e generano enorme engagement sui social, con milioni di video condivisi.
- La Modalità Sentinella, ad esempio, è un’altra funzionalità avanzata esclusiva di Tesla. Solo le Tesla offrono una sorveglianza h24 del veicolo, con la possibilità di visualizzare i video in tempo reale direttamente sul telefono.
- Poi c’è la Dog Mode, pensata per chi viaggia con animali domestici, e molte altre caratteristiche uniche.
Un altro punto fondamentale è l’ecosistema Tesla, che va oltre l’auto. Tesla infatti offre anche Powerwall per la ricarica domestica che si integra con l’impianto fotovoltaico: un sistema di gestione dell’energia che collega auto, casa, pannelli solari e rete elettrica.
Con Tesla, tutto è interconnesso: con una sola app è possibile controllare quanto produce la casa, quanta energia va all’auto, alla batteria o alla rete. Altri marchi, invece, richiedono più app e più dispositivi per ottenere un’esperienza simile.
Un’ultima riflessione: Tesla è l’unico brand full electric, mentre molti altri (anche BYD) continuano a produrre ibride e termiche. Chi vuole sostenere davvero la transizione energetica dovrebbe considerare anche l’impatto dell’azienda nel suo insieme, non solo la singola auto elettrica.
In totale le 21 funzionalità esclusive di Tesla dovrebbero essere prese in considerazione nei confronti con altri brand. Senza queste, diventa difficile cogliere la reale differenza tra Tesla e le altre case automobilistiche.
In conclusione però la scelta di un’auto rimane comunque sempre soggettiva. Ogni veicolo ha i suoi pregi e difetti, e ognuno ha esigenze e preferenze personali.