Con molti punti ancora da chiarire e le possibili reazioni del mondo del trasporto, ieri sera sono state rese note le strategie 2021 del Ministero dell’Ambiente Costa per gli incentivi d’acquisto di auto più rispettose dell’ambiente, e bisogna dire che le cifre fatte balenare da Il Messaggero sono di tutto rispetto, addirittura superiori a quelle annunciate lo scorso aprile dal MATTM.

A differenza di quanto previsto sinora e fino alla fine del 2020, i contributi per la fascia 0-30 grammi CO2/km, quella che comprende tutte le BEV, saranno suddivisi per fasce di reddito (basandosi sulla certificazione ISEE) e potrebbero raggiungere – per chi rottama una Euro 0,1, e 2 – addirittura 18.000 euro per modelli dal costo inferiori ai 50.000 euro (iva esclusa) per i redditi fino a 30.000 euro/anni.
Si scende a 15.000 euro di bonus per chi ha un’ISEE da 60 a 30.000 euro e a 13.000 euro oltre i 60 mila euro. Per la rottamazione di auto più recenti come le Euro 3,4 e 5 i bonus sono comunque molto interessanti e prevedono 12 mila, 10 mila e 9 mila euro di bonus rispettivamente per le tre fasce fino a 30 mila, da 30 a 60 mila e oltre 60 mila euro di reddito. Altri incentivi aumentati riguardano le fasce di emissioni superiori, cosa che contenterebbe le Case auto e le concessionarie che devono smaltire ancora molti modelli invenduti, ma si tratta comunque di incentivi che coinvolgono le ibride e le ibride plug-in. L’iniziativa – secondo il responsabile del Dicastero – verrà finanziata in tre modi: la rinuncia ad alcuni SAD (Sussidi Dannosi per l’Ambiente), l’aumento delle accise sul gasolio per autotrazione, cosa che, con ogni probabilità, farà scattare le proteste del settore trasporti, nonché il Recovery Fund.