Si è aperto ieri, 24 novembre a Berlino il congresso “European Conference on Batteries” che prosegue fino al 27 novembre (i lavori in diretta si possono seguire qui sino al termine del convegno) e ieri, nella giornata inaugurale, c’è stato un interessante collegamento con Palo Alto (California) per un intervento in diretta di Elon Musk, invitato tra i vip del forum. Nella lunga intervista di 20 minuti vediamo Elon un po’ stanco (sulla West Coast erano le 2:15 di notte) ma con una gran voglia di raccontare le novità in arrivo e anche della sua visione del futuro sulle batterie e sul trasporto pesante.
Le prime domande della Dr.ssa Melinda Crane – dato il tema del congresso – si sono concentrate sulla produzione delle batterie e delle maggiori difficoltà che si pongono a Tesla, e qui Elon è stato molto “tecnico”, cosa che fa sempre, spiegando che la parola magica è “dollari!”, insomma i costi.
Come già era stato detto nel Battery Day dello scorso settembre, la sfida più grande che Tesla sta intraprendendo in questo momento è proprio sulle batterie e la loro nuova chimica al silicio, con la tecnologia tabless e dry cathode. Con questi miglioramenti, ha detto Musk, l’obiettivo è di migliorare il rendimento o meglio la densità energetica e abbassare i costi finché l’auto elettica possa davvero essere acquistata da chiunque. Per un’auto 800 o anche 1000 km non sono affatto impossibili, ma l’obiettivo è un costo industriale che sia la metà di quello attuale.
Il vero problema con la produzione di batterie, ha continuato Musk, è passare dal nostro piccolo impianto pilota, dove tutto funziona alla perfezione, ad un impianto da 100 GWh fra un anno o addirittura 3 TWh nel 2030: una difficoltà enorme, concetto molto ben espresso anche al Battery Day.
Sul finire dell’intervista la Dr.ssa Crane ha interrogato Musk anche sui trasporti pesanti, e qui sono venute fuori delle cifre interessanti e del tutto nuove. Come sapete, dal 2017 una piccola flotta di Semi sta viaggiando sulle strade della California e la loro performance, per il momento è bassa, quasi banale, dice Elon: 500 km, ma siamo già pronti per arrivare a 800 km. Ma nel prossimo futuro, grazie al packaging strutturale e alla nuova densità energetica che stiamo raggiungendo, sarà facile arrivare a 1000 km, che è quasi quella di un normale diesel truck, con un perdita di possibilità di carico di 1 sola tonnellata rispetto al camion tradizionale e in futuro nessuna perdita. Il Tesla Semi avrà le nuove batterie 4680 (80 x 46 mm di diametro)
La chiacchierata è proseguita sulle previsioni di impatto ambientale previste per la Gigafatory di Berlino, per cui si sono mosse molte associazioni ambientaliste preoccupate per le foreste e per l’acqua. Il Ceo di Tesla è stato molto rassicurante al riguardo, dichiarando che le strategia messe in atto nella Bay Area, una delle zone più restrittive al mondo per l’impatto ambientale, saranno ulteriormente migliorate a Gruneheide. L’intervista è terminata con un accenno alla “glocalization” messa in atto da Tesla: alla domanda “produrrete auto diverse per continenti diversi?” la risposta è stata affermativa “Useremo molte delle expertise nell’engineering e nel design che ci sono in Europa per produrre in futuro una Tesla più adatta nelle dimensioni e nei costi, una hatchback”. Parcheggiare a Berlino non è come farlo in California!
Il video dell’intervista è qui