Di certo ricordate tutti i misteriosi casi di “improvvisa accelerazione” con incidenti che hanno riguardato alcune centinaia di Tesla Model S e X e Model 3 fra il 2012 e il 2019 che negli Stati uniti avrebbero causato oltre 1000 incidenti, per fortuna senza gravi conseguenze se non alla bella carrozzeria. L’NHTSA, l’ente che monitora tutte le strade americane per classificare e studiare i motivi di un incidente aveva ricevuto petizioni da parte di numerosi proprietari e investitori per indagare più a fondo su questi crash, che erano stati denunciati come immotivati e dovuti a guasti elettronici o meccanici
C’è voluto un anno, ma l’ente americano fa le cose per bene, e ha voluto mettere sotto esame sia i progetti originali delle Tesla, sia le risultanze sulle auto in circolazione e il verdetto è stato lapidario:
“Non c’è nessuna prova che gli incidenti alle Tesla siano stati causati da difetti di progetto; si è trattato sempre di errori di guida da parte dei conducenti, per distrazione o imperizia, e non vi è alcuna ragione di indagare più a fondo su questi reclami”
Questa conclusione è stata ricavata dalla lettura di centinaia di dati dalle scatole nere dei veicoli coinvolti in piena collaborazione con Tesla, che sin dall’inizio aveva respinto le accuse. Del resto, ogni singola azione del conducente viene puntualmente registrata dal software di bordo e tutte le petizione giunte all’NHTSA sembravano più intenzionate a farsi ripagare i danni per una guida maldestra che non ad evidenziare un difetto. Insomma, tutti casi di “pedale sbagliato”, cosa che non stupisce più di tanto negli USA vista la generale imperizia nella guida. Anche il commento di Tesla alle evidenze dell’NHTSA è stato tranchant: “Le Tesla accelerano quando devono accelerare e frenano quando devono frenare”. Sic et simpliciter.