“Sono quasi dieci anni che guido elettrico. La mia prima auto elettrica, nel 2015, è stata una BMW i3 con cui ho percorso 90.000 km. Dopo ho preso una Tesla Model 3, con cui ho percorso circa 65.000 km, e poi una Model Y, con la quale ho fatto altri 65.000 km. Ora ho una Model X, e ho fatto già 20.000 km, quindi siamo a 240.000 km in elettrico.”
Inizia così la storia di Lorenzo, un imprenditore fiorentino che sta per festeggiare dieci anni alla guida di auto elettriche. Ha percorso tutta l’Europa e condivide con noi la sua esperienza per dimostrare quanto viaggiare in elettrico possa essere semplice e piacevole.
Dieci anni in elettrico
“Ho cominciato a pensare di passare all’elettrico nell’estate del 2014. Girando per le colline fiorentine, vidi questa macchina dall’aspetto stranissimo, era una BMW i3. Mi incuriosì subito per il suo design e il modo in cui si muoveva; non potevo fare a meno di informarmi meglio. Sapevo che la Model 3 era in uscita, ma all’epoca non era ancora disponibile in Italia, quindi decisi per la BMW i3, la provai e me ne innamorai immediatamente. Mi ero già documentato sull’importanza della pompa di calore e della ricarica rapida e ne sapevo persino più del concessionario! Così ordinai la BMW i3, che mi arrivò circa sei mesi dopo, a febbraio 2015.”
“Ho tenuto la BMW i3 tre anni, in attesa della Model 3, che era l’auto che ho desiderato sempre fin dall’inizio. Versai anche i famosi €100 per la prenotazione, però l’ho aspettata moltissimo. Ricordo ancora che la ritirai la Vigilia di Natale del 2019. Purtroppo, non me la sono potuta godere perché dopo pochi mesi ci bloccarono in casa per la pandemia; ricordo che con mia figlia guardavamo la TV seduti in auto, parcheggiati. Il giorno in cui ritirai la Model 3 a Padova fu un’esperienza meravigliosa. Entrai in questo enorme magazzino pieno di Tesla pronte per la consegna. Dal primo momento in cui ci sono salito, mi sono innamorato.”
“Devo dire che Tesla ha una squadra davvero efficiente, soprattutto qui a Firenze: basta un minimo scricchiolio per averlo sistemato subito. Non ho mai avuto problemi con Tesla e promuovo sempre quest’azienda, anche grazie alla comodità dei Supercharger, che ritengo la sua vera forza, oltre a un software all’avanguardia. Ormai ho acquisito esperienza e so quanto sia fondamentale un sistema di gestione dei flussi energetici ottimale. Tesla è stata la risposta perfetta per me in questo cambiamento epocale dal motore termico all’elettrico: un servizio veramente imbattibile.”
“Sull’elettrico si dibatte molto riguardo alla disponibilità delle colonnine e le difficoltà di ricarica. Ma, chiaramente, è una percezione sbagliata, perché Tesla è un altro mondo, con i suoi Supercharger. Non resti mai senza energia e non hai problemi di ricarica. Vivendo a Firenze, che è una delle città con più colonnine in Italia, devo dire che in passato non ho mai avuto problemi di ricarica. Personalmente, ho sempre avuto la fortuna di poter ricaricare a casa, ma all’inizio, quando presi la BMW i3, le ricariche pubbliche nel comune di Firenze erano gratuite. Non ho pagato nulla per tutto il tempo in cui ho usato la i3.”
“Successivamente, introdussero degli abbonamenti, e ricordo una società genovese che offriva un abbonamento a 0,05 €/kW, praticamente ancora quasi gratuito. Anche ora non ho mai problemi di ricarica, grazie alle app e alle carte di credito che facilitano tutto. Però, devo ammettere di essere rimasto deluso quando hanno chiuso questi abbonamenti a prezzi accessibili: è come se qualcuno volesse ostacolare questa transizione, che però ritengo ormai inevitabile.”
“Ora ricarico perlopiù a casa, grazie ai pannelli fotovoltaici, per una questione di costo, dato che il prezzo delle colonnine è un po’ alto. Se viaggio utilizzo i Supercharger Tesla, che rimangono i più convenienti, in certi casi fino al 50% meno degli altri.”
In giro per l’Europa con Tesla
“Da quando ho Tesla ho girato dappertutto. Con la Model 3 sono arrivato fino in Grecia: in un’estate ho percorso 5.750 km, esplorando la Grecia continentale e visitando quattro isole. Poi sono stato a Parigi, a Budapest e sui Carpazi, fino ai confini con l’Ucraina. E poi ancora Praga e Monaco di Baviera.”
“Quest’estate, con la Model X, con la mia famiglia siamo arrivati fino a Istanbul, prendendo il traghetto da Brindisi e passando per la Grecia. Arrivati a Istanbul, abbiamo trascorso lì un fine settimana, e siamo ritornati nuovamente in Grecia. La mia famiglia è rientrata in aereo io, invece, ho attraversato i Balcani: Bulgaria, Serbia, Ungheria, poi Slovenia, e infine sono rientrato in Italia.”
“C’è una serie di Supercharger strategicamente posizionati tra Istanbul e la Bulgaria, passando per la Serbia che permette di viaggiare senza difficoltà. Poi, ci sono molte stazioni di ricarica locali, sia in Bulgaria che in Serbia, che arrivano anche a potenze di 300 kW, che sono davvero efficienti.”
“Non ho mai avuto problemi di ricarica attraversando questi paesi. Anzi, persino a Belgrado ci sono colonnine ovunque. In Turchia mi sono sentito quasi più supportato per l’elettrico che in alcune zone d’Italia! Ho visto molte auto elettriche in Turchia. Tra l’altro ci sono parecchie Togg, marchio di auto elettriche prodotte in Turchia, ma anche tante Tesla.”
L’unico problema con Tesla in paesi come la Turchia e la Serbia è la connessione Internet. Quindi, o colleghi l’auto tramite il Wi-Fi del telefono oppure il sistema di navigazione diventa quasi inutile. Per viaggiare in quei Paesi serve un piano Internet che copra anche quelle aree.
Traghetti e auto elettriche
Per imbarcare un’auto elettrica su un traghetto diretto in Grecia è necessario seguire alcune regole stabilite dalle autorità greche. Per i veicoli elettrici e ibridi plug-in, la carica della batteria non deve superare il 40% della capacità totale. Nel caso di veicoli alimentati a GPL o gas naturale, invece, il serbatoio non deve essere riempito oltre il 50% della sua capacità massima.
Questa regola, priva di logica poiché il livello di carica della batteria non incide sulla sua infiammabilità, causa diversi disagi ai conducenti di auto elettriche. All’arrivo in Grecia, infatti, si ritrovano con una batteria al 40% o meno e sono costretti a cercare una colonnina di ricarica rapida per poter proseguire il loro viaggio.
“Quando mi sono imbarcato a Brindisi avevo la batteria carica al 45%. – continua a raccontare Lorenzo – Mi hanno detto che dovevo girare nel parcheggio per consumare la batteria fino ad arrivare al 40%. Sono andato su tutte le furie, tanto che alla fine ho parlato con il responsabile della logistica del traghetto dicendo che era assurdo: tutte le altre auto erano piene di benzina, e se avessero preso fuoco, sarebbe ben più pericoloso di una batteria. Alla fine, dopo vari controlli sotto l’auto per verificare che non ci fossero perdite o surriscaldamenti, mi hanno fatto salire comunque.”
“E, ovviamente, chi era in fila con auto termiche non ha perso occasione per commentare negativamente le auto elettriche. È incredibile quanta disinformazione ci sia ancora. Un’altra cosa assurda è che un’Audi e-tron, che sembra un’auto termica, non è stata nemmeno fermata per i controlli, perché non era evidente che fosse elettrica. Solo perché ho una Tesla ben riconoscibile, mi hanno subito fermato e messo da parte.”
“E poi questa cosa causa perdita di tempo incredibile! Quando sono arrivato a Igoumenitsa da Brindisi, avevo la batteria al 40%. Siccome dovevo fare circa 500 km per raggiungere la destinazione, ho dovuto fare una sosta in più, perdendo un’ora per ricaricare!”
Auto elettriche e pregiudizi
“Viaggiando mi è capitato di incontrare persone curiose. Si fermavano e mi chiedevano se fosse ibrida. Rispondevo che era completamente elettrica, e loro, sorpresi, si meravigliavano che fossi arrivato dall’Italia. Devo dire che il problema delle auto elettriche, secondo me, non è l’elettrico in sé, ma piuttosto i pregiudizi dei non-elettrici. Gli unici problemi dell’elettrico sono causati proprio dai non-elettrici!”
“Quando stavamo rientrando da Istanbul verso la Grecia, ho incontrato molti italiani con auto tradizionali, soprattutto in moto, e con quei grossi SUV che mi si mettevano dietro come a dire “spostati con quell’auto a pile!” Questo atteggiamento lo notavo solo dagli italiani, mai dalle persone di altri Paesi. Tutta questa pressione e disinformazione che troviamo in Italia sull’elettrico, in Grecia non esiste.”
“Un mio caro amico greco, che ha una Tesla Model S, quando gli racconto delle storie che circolano qui, non ci crede e si stupisce di quanto succede. Tutta questa disinformazione non esiste in altri Paesi; è un fenomeno tutto italiano, purtroppo.”
“Noi andiamo ogni estate in Grecia e ogni volta che prenoto un B&B, dico che arrivo con un’auto elettrica. La risposta è sempre positiva. Anche se non hanno colonnine dedicate, io porto la mia prolunga e la passo dalla finestra. Nessuno mi ha mai chiesto di pagare la ricarica, e anzi, sono tutti entusiasti di poter contribuire. Questo vale sia per la Grecia continentale che per le isole. La disponibilità è sempre massima.”
“Noi italiani siamo un po’ legati al mito del rumore del motore, ma tanto, volenti o nolenti, dovremo adattarci anche noi.”